Scappò prima la Pantera, e la Selva e si tennero, e alla prima girata a S. Martino si tirarono giù da cavallo cosicchè entrò primo il Bruco, e poi fu passato dal Nicchio, ma avendo all'ultima girata a S. Martino voltato largo, entrò nuovamente primo il Bruco, e la Torre cadde.
Si tornò a dipingere sul drappellone le armi gentilizie dei Deputati che fino dall'anno 1808 erano state sostituite con le iniziali del nome e cognome dei medesimi.
I grandi avvenimenti politici che caratterizzarono la storia di questo periodo, non avevano influenzato lo spirito dei senesi che avevano continuato ad occuparsi delle loro Contrade e del loro Palio.
Napoleone, dopo 18 anni di strepitosi trionfi, dalla presa di Tolone nel novembre del 1793 fino all'entrata in Mosca nel settembre 1812, subì la disfatta che lo portò ad abdicare l'11 aprile 1814 ed a terminare la sua egemonia con la clamorosa sconfitta di Warterloo, 18 giugno 1815.
Dopo la catastrofe delle armi Francesi, il 7 febbraio 1814 fu ammainata in Siena la bandiera Imperiale ed il primo Maggio il Principe Giuseppe Rospigliosi prese possesso, in qualità di Commissario Plenipotenziario di Ferdinando III di Lorena, del Granducato di Toscana.
Il 30 Gennaio 1814 era partita da Firenze la Granduchessa Elisa, sorella di Napoleone, a cui il popolo faceva carico delle eccessive spese commesse e dei corrotti costumi.
Il ritorno di Ferdinando III non invogliò i Senesi a far correre un Palio straordinario, soltanto la Contrada della Tartuca, in occasione della festività di S. Antonio da Padova suo Patrono, celebrò con maggior pompa del solito tale ricorrenza a motivo del rientro del Papa nella Sede di Roma e di Ferdinando III nel Trono di Toscana.