Da una cattiva e confusa mossa scappò prima la Tartuca e tale si mantenne per un giro e mezzo circa. Raggiunta dalla Contrada dell'Istrice, il fantino di quest'ultima, Matteo Brandani detto Brandino, mugnaio delle Taverne d'Arbia, presole il cavallo per le briglie, con un forte strappone la respinse indietro e le sbrigliò il cavallo stesso.
Nel frattempo l'Istrice vide avvicinarsi il Drago; allora, lasciata la Tartuca, lanciò il cavallo a maggior carriera e ingaggiò col nuovo competitore aspra lotta.
Però la Tartuca non si dava per vinta ed approfittando dell'azione del Drago e dell'Istrice, tentò di sorpassare costoro. Accortosi di questo tentativo Brandino, con bravura, lo sventò, assestando fortissime nerbate sulla testa del cavallo della stessa Tartuca, facendolo balzare indietro, mentre lui, per l'Istrice, col mediocre cavallo del Tommi, oste al Palazzo de' Diavoli, felicemente raggiungeva la mèta.
Oltre alle tre citate Contrade dell'Istrice, Drago e Tartuca, parteciparono alla corsa suddetta: Civetta, Oca, Lupa, Montone, Chiocciola, Pantera e Selva.
Al primo giro, a S. Martino, la Civetta con un buon cavallo, cadde, mentre la Lupa e la Pantera entravano nella via omonima. Anche la Chiocciola al Casato ruzzolò a terra.
Questo Palio fu corso il 17 agosto, anzichè il giorno precedente secondo il consueto, per comodo dell'impresario del teatro.