Palio di Provenzano
di domenica, 2 luglio 1797

La Lupa, che si credeva dovesse vincere, scappò prima ma non potè voltare a S.Martino, dicesi perché si strappò, e si ruppe qualcosa alla briglia.

Passò avanti la Tartuca e rimase sempre prima.

La Pantera tenne il Drago, che forse avrebbe vinto, e la Pantera per due giri fu seconda, a vincita di Palio il Drago fu secondo, terzo il Bruco, e quarta la Pantera.

Palio pessimo.

Il cronista Bandini, a proposito della correttezza dei fantini, commentando la vittoria di Ciocio, scrive: «fu questa l'unica volta che non fece birbonate».

Da questo Palio fu adottata una novità per quanto riguarda la mossa. Così ci racconta il Cancelliere Comunale Pietro Nenci:

"E finalmente attesa l'impossibilità di trovare persone di ceto nobile, secondo l'inveterato stile che vogliono prestarsi a dare le mosse per il Palio [...] il predetto Ill.mo Magistrato Civico deliberò che d'ora in poi debbono fare la figura di Giudici alla Mossa i Signori Deputati delli Spettacoli, e che le mosse doveranno darsi con la loro assistenza dal Sig. Gasparo Tinti, secondo cavallerizzo [...] col pagamento allo scelto mossiere di uno zecchino per mossa."

Si ha notizia che Gasparo Tinti svolse l'incarico di mossiere fino al 1803. Dopo di che si ritornò al sistema precedente.

30 maggio

Editto Comunitativo per la Ricorsa alla tonda del 2 luglio 1797. La Comunità di Siena con sua Notifica fà sapere essere stato approvata da S. A. R. la Corsa alla tonda per il prossimo mese di luglio, onde quelle Contrade che si sentono di fare la memoria alla d. Comunità per essere imbossolate e tratte a sorte per d.a Corsa, meno quelle che corrono d'obbligo.

7 giugno

Sortita delle Contrade per la Corsa del 2 luglio 1797, come le altre che corrono d'obbligo. Questo Magistrato Civico di Siena a termini della Notificazione affissata alla porta del med. Magistrato, è venuto questa mattina alla tratta delle tre Contrade che devono correre, non comprese le altre che corrono d'obbligo, presenti N. 17 Capitani delle med.e, e sono sortite l'appresso cioè Tartuca= Torre= Pantera. Quelle poi che corrono d'obbligo sono Montone= Drago= Lupa= Istrice= Bruco= Selva= Leocorno.

29 giugno

Si danno i cavalli. Il doppo pranzo si danno i cavalli alle Contrade per la Corsa del due luglio prossimo nella Piazza di Siena.

P.mo luglio

Nomi dei SS.ri del Palio dell'anno 1797. I SS.ri del Palio di quest'anno del 2 luglio 1797 sono come dal drappellone le loro armi sono dipinte, Nob. V. e Cav. Antonio Spannocchi Piccolomini, Nob. Sig. M.o Ballati Nerli, Nob. Sig. Giulio del Taia.

2 luglio

Carriera alla tonda. Carriera alla sera nella gran Piazza di questa magnifica Città, con i cavalli e fantino sopra, i di cui accidenti si descrivono appresso.

Descrizione della Carriera del due luglio 1797. Per gli casi seguiti in d. Carriera e Contrada che ha riportato il Palio. La Carriera alla tonda di quest'oggi, la mossa a tempo, la Lupa sorte la prima con Biggiari fantino, e batte la testa il cavallo alla cantonata di S. Martino, e cade il fantino. La seconda da sortire alla mossa fù la Tartuca con Ciocio fantino, che passò avanti alla voltata di S. Martino nell'atto che la Lupa cadde. La terza fù il Drago con Gigi Susini, che combatté con la Pantera fantino il Chiarini, la quarta il Bruco con un fantino nuovo il figlio di Gigi Susini [Francesco detto Polpettino al suo primo Palio], che si portò molto bene che fù secondo, e terzo, gli altri tardi assai.

La Pantera alla sec.a girata alla voltata del Casato se Ciocio non dà delle forti nerbate al cavallo di d. Pantera sicuramente gli passava avanti. La med. Pantera con il Chiarini fantino tenne il Drago, ed il Bruco per cui una di queste due Contrade persero il Paglio, e lo guadagnò la Contrada della Tartuca con Ciocio fantino, che è l'unica volta che non ha fatto delle birbonate alla Contrada in cui ha corso. Ha ricevuto per correre in d. Contrada Lire duecento, e tutte le mancie che farà.

3 luglio

Estrazione delli Festaioli all'anno 1798. Gli SS.ri estratti ieri sera doppo la Corsa alla tonda per la spesa della Festa e Palio per il futuro anno 1798 della Corsa del due luglio, e sono cioè Nob. Sig. Cav. e Provveditore dell'Uffizio delle Comunità della Provincia Superiore Sanese Giuseppe Brancadori, Nob. Cav. Anton Vincenzo del Taia, Nob. V. Pavolo Borghesi.

La Tartuca, dopo essere stata estratta a sorte, elesse Capitano Francesco Fineschi che conquistò la vittoria con il fantino Angiolo Giusti detto Ciocio ed un cavallo morello maltinto di proprietà di Sebastiano Ceccarelli partendo dal quarto posto alla mossa. Priore era Niccola Neri.

La cronaca del Palio evidenzia come la Contrada sia passata in testa a San Martino, dove cadde la Lupa, e sia rimasta prima per il resto della corsa. Il Bandini sottolinea il fatto che la Tartuca ricompensò il fantino vittorioso con ben 200 lire, cifra che assorbì gran parte del compenso per la vittoria, non rispettando per nulla il recente disposto della notificazione del 1796 che prevedeva un compenso massimo di 70 lire. Il Fineschi riscosse le 360 lire del premio il 4 luglio dal Camarlengo della Comunità Angiolo Brancadori.

I Deputati della Festa, le armi dei quali sono dipinte sul drappellone, erano il Nobil Cavalier Antonio Spannocchi Piccolomini, il Magnifico Scipione Ballati Nerli ed il Nobil Signor Giulio del Taia. Come Deputati agli Spettacoli e Giudici della Mossa erano stati scelti il Gonfaloniere Augusto Grassi e Ferdinando Pieri. Per questo Palio non risultano nominati i Giudici dell'Arrivo. Il pittore del drappellone fu di nuovo un Fraticelli, del quale non è riportato il nome, ma si suppone essere quello di Girolamo.

Autore del drappellone (cm. 55x204): Girolamo (?) Fraticelli.

Poiché il nome di Pietro (Fraticelli) non comparirà più, appare legittima questa attribuzione e il fatto che Girolamo, che si avvalse ancora della collaborazione del negozio Lomiller per le consuete stoffe, sia subentrato stabilmente al padre. Esteticamente il palio, conservato quasi del tutto integro, non si differenzia molto da quello precedente del 1786, se non per una maggiore cura proprio nei dettagli dei tre stemmi gentilizi, posti come consuetudine sotto la Madonna di Provenzano.