Il 2 luglio 1735, estratta a sorte, vinse di nuovo la Tartuca partendo dal settimo posto. Il premio fu come al solito di sessanta tolleri, con il bacile (da restituire) con mazza e drappellone. Il Priore era Matteo Pacini e il Capitano Domenico Lucattelli, che vinse con un cavallo morello della Posta di Siena, montando il fantino Giuseppe Antonio Mazzini, che aveva vinto l'anno prima nel Nicchio e che fu pagato con le solite 70 lire.
I Deputati della Festa erano Cosimo Finetti, Girolamo Borgognini e Pietro Pavolo Martini, i Giudici della Mossa Adriano Franci e Giovanni Sansedoni e i Giudici del Palio (o dell'Arrivo) Giovanni Pecci, Gio. Batta Terucci e Alessandro Mignanelli.
La Tartuca conserva un frammento di drappellone al quale è stato applicato un cartiglio con l'anno 1735.
Appena il giorno dopo, la Tartuca celebrò come di consueto la Festa della Visitazione, organizzando una giostra e mettendo in premio la solita tazza d'argento, come riferisce anche il Pecci. Il 6 luglio il Capitano Lucattelli, riconsegnando il bacile, riceveva il premio di 60 tolleri alla presenza del Camarlengo Girolamo Baldacconi e dei tartuchini Francesco Zoccoli e Girolamo Capitani.
Forse per lo stato passivo delle finanze, anziché far ricorrere un Palio in agosto economicamente impegnativo come aveva fatto due anni prima, la Tartuca ripiegò sull'organizzazione di una corsa rionale il 13 luglio, mettendo in premio un paliotto con l'effigie della Madonna con Bambino e Sant'Antonio. Il modesto palio rionale, con una tartaruga dipinta e con la data, fu vinto dall'Aquila, che lo conserva nel proprio museo.