Palio di Provenzano
di giovedì, 2 luglio 1699

Intervennero alla corsa Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre. Vinse la Civetta.

Avendo il Comune emanato nuove disposizioni per il Palio, entro il termine stabilito si iscrisse la sola Chiocciola. Poi, essendo stato prorogato il termine, si presentarono in Biccherna anche Istrice, Torre, Civetta, Selva, Bruco, Pantera, Onda, Leocorno, Lupa, Nicchio, Drago, Oca, Tartuca e da ultima la Giraffa.

La tratta fu eseguita fuori di Porta Camollia il 30 giugno 1699. Con il sorteggio furono determinati anche l'ordine di corteo e quello di mossa.

Le vecchie cronache narrano che il palio fu vinto dalla Contrada della Civetta con una corsa assai bella. Il successo le fu a lungo conteso da altre Contrade; ciò accrebbe la soddisfazione dei Civettini, che erano stati ben trentaquattro anni senza vincere una carriera.

Dal processo verbale di questo ultimo Palio del secolo XVII,

conservato presso l'Archivio Storico del Comune, si ricava che il masgalano non venne assegnato ad alcuna Contrada, poiché l'iscrizione tardiva di alcune di esse non aveva consentito di preparare comparse particolarmente sontuose e carri allegorici.

Adi 2 Lug.o 1699.

Adunate tutte le sopradd.e Contrade nel Prato di S. Agostino, Comp.ro li sopradd.i Ill.mi Sig.ri Deputati sop.a la Mossa, e messe le med.me in ordinanza l’inviorno alla volta di Piazza con ordine che non facessero l'entrata nella med.ma, fino a che da med.mi non gliene verrà concesso l'ingresso. Di poi saliti nel Palco a tale effetto destinato nella Costarella li sopradd.i Ill.mi Sig.ri Giudici sop.a al Corso, Comp.ro avanti di loro li sudd.i Sig.ri Deputati sop.a la Mossa, e domandata la buona gratia d’introdurre le Contrade in Piazza, e gli fu concessa, e dato principio alla Festa, et hevendo ciascheduna di esse fatta la sua Comparsa, e giocato l'insegne, fu di poi dato il segno della ritirata, e ciascuna Contrada si ritirò al suo luogo, e successivam.te posti i Cavalli al segno, e rivedute le fruste, fu a tocco di Tromba data la Mossa, et il primo a passare il Palco de Sig.ri Giudici alla terza girata della Piazza fu il Cavallo della Civetta sotto n° 12, alla quale li Sig.ri Giudici mandorno darseli il Palio, esposto al pub.co con q.to però che fatte le solite e consuete feste, deva la d.a Contrada restituirlo, et in atto della restitutione gli sia dato Scudi cinquanta moneta conforme l'obbligo delle Capitolationi in ogni.

Negli atti del Comune non è riportato quando la Contrada della Civetta riportò il palio in Biccherna per ricevere il compenso pattuito.

I Civettini utilizzarono il premio vinto per sdebitarsi con il parroco Don Antonio Perpignani, curato di S. Pietro alle Scale in Banchi, che dal 1692 era la sede della Contrada. Scrisse il Bichi:

...Notasi che nella Corsa di Cavalli n° 15, rappresentanti 15 Contrade della Città secondo il consueto uso, fu vento detto Palio dal Cavallo che correva per la Contrada della Civetta, che tale si chiama quel quartiere di Case e Strade circonvicine alla Croce del Travaglio, e il detto Palio fu donato da gli Huomini della Contrada alla Chiesa Parrocchiale di S. Pietro in Banchi contenuta in detto ristretto. [G. Bichi, “Diario Sanese”, ASS, ms 56].

Questa notizia è riportata da tutti i cronisti più antichi, compreso il Macchi, perché fece scalpore lo spettacolo pirotecnico che il Perpignani organizzò in Piazza del Campo per manifestare la sua gioia di civettino. Nel manoscritto “Relazione delle Rappresentanze, etc.” (BCS, ms. A VI 47) la notizia è riferita nel modo seguente: ...Il Parroco di detta Chiesa Rev. Sig.re Antonio Perpignani nella Domenica in fra ottava fece delle grandiose feste nella sua Chiesa e la sera nella Piazza, avendo fatto fare una torre con fuochi artifiziati, con gran soddisfazione di tutta la Città.

Nel medesimo manoscritto la cronaca di questo Palio si conclude con una notizia sul successo personale riportato dal fantino Santino: ...Il fantino si fece grande onore ed empì le sue tasche di bei Tolleri e Piastre; fece sopra 150 Scudi, che ne partì da Siena contento ed allegro.

Ricerca e testi di Alberto Fiorini per la Contrada Priora della Civetta

Libri sul Palio di Siena

Il drappellone originale è andato perduto. E' presumibile che recasse in alto il sacro busto della Vergine e, sotto, le tre armi dei Deputati della Festa. I nobili membri della deputazione del Palio del 1699 furono Pier Antonio Guidini, Niccolò Colombini e Marcello Cervini.

IL PALIO

Presero parte a questo Palio n. 15 Contrade. L'ordine d'ingresso alla mossa fu il seguente: Nicchio, Torre, Tartuca, Chiocciola, Oca, Istrice, Giraffa, Bruco, Onda, Pantera, Drago, Civetta, Leocorno, Selva, Lupa.

Giudici della Mossa furono i signori Alessandro Marsili e Fausto Forteguerri; Giudici della Corsa furono i signori Emilio Borghesi Ciai, Alessandro Nini e Alcibiade Bellanti Lucarini.

Il Palio fu corso di giovedì, ma non si hanno notizie sulla corsa.

In premio era stato posto un baccino d'argento, ma il Macchi ha scritto che al suo posto furono dati alla Civetta 50 scudi.

I Civettini donarono il premio vinto alla Chiesa di San Pietro Buoio alle Tre Vie per contraccambiare il parroco Antonio Perpignani dell'ospitalità, che concedeva loro in quell'antico tempio. Il curato festeggiò l'avvenimento con una spettacolare accensione di fuochi artificiali in Piazza del Campo.

Contrada vincitrice: Civetta (2a vittoria)

Fantino: Santino

Cavallo: Vegliantino, un morello della Posta di Siena

Capitano: Anton Maria Falusi

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In data 10 giugno 1699 i Deputati della Festa chiesero di "far correre in detto giorno dalle Contrade nella pubblica Piazza un Palio o Premio, e di più di dare a quella Contrada che farà più bella comparsa un Premio. [...] e con dichiarazione che in vece del Premio o Palio che in detto giorno verrà esposto tanto per il corso che per la comparsa, intendono e vogliono in vece del premio o palio dare a quella Contrada il cavallo della quale sarà il primo a passare il Palco delli Signori Giudici ducati cinquanta da consegnarsi alli loro Deputati in atto che renderanno il suddetto Premio o Palio che li sarà consegnato da Signori Giudici per mostra del quale gli sarà permesso servirsi per il giorno che anderanno a spasso per la Città o faranno feste conformi a solito e quanto al premio che sarà esposto per la comparsa, in vece di quello, serviti che se ne saranno per le feste come sopra, le sarà dato ducati venticinque, intendendo però che la detta comparsa deva intendersi con carro e non sola, ma che vi sieno altre che faccino simil comparsa in competenza di quella e non altrimenti né in altro modo".

Nell'imminenza della carriera i Deputati della Festa provvidero, come di consueto, alla nomina diretta dei Giudici sopra la Mossa, ai quali competeva la valutazione della regolarità della partenza, e dei Giudici sopra il Corso del Palio, ai quali era attribuito il compito, importantissimo e non sempre facile, di stabilire chi avesse vinto il Palio.

Conseguentemente il 2 luglio è annotato che "il primo a passare il Palco de Signori Giudici alla terza girata della Piazza fu il cavallo della Contrada della Civetta sotto il n.o 12 alla quale li Signori Giudici mandorno darseli il Palio esposto al pubblico con questo però che fatte le solite e consuete feste deva la detta Contrada restituirlo e in atto della restituzione gli sia dato scudi cinquanta moneta conforme l'obbligo delle Capitolazioni".

Alla Civetta vittoriosa venne consegnato anche un drappo di lana bianca fiorita dipinto con le immagini della Madonna di Provenzano e delle armi dei Deputati della Festa (o paliotto), fatto che conferma la presenza accanto al premio (probabilmente un bacile d'argento) del drappellone che testimoniava la ricorrenza e che poteva essere trattenuto dalla Contrada vincitrice.

Non è dato invece sapere a chi sia andato il premio per la migliore comparsa (con carro), che probabilmente non venne neppure attribuito, in carenza di Contrade concorrenti. Si trattava, comunque, anche in questo caso di un oggetto esposto, sicuramente d'argento, del valore di 25 ducati, da riconsegnare alla Biccherna in cambio del denaro.

Sebbene nel verbale non sia specificato quale fosse il Premio o Palio, è comunque quella del denaro contante un'importante innovazione relativa al premio: tanto alla Contrada vincitrice della corsa, quanto alla Contrada con la più bella comparsa, viene consentito di trattenere ciò che ha vinto per il tempo necessario ai festeggiamenti e, in cambio della restituzione dell'oggetto, alle due Contrade viene offerto un corrispettivo in denaro, stimato rispettivamente in 50 e 25 ducati d'argento (detti anche scudi).

Ne consegue quindi che i due premi in questione, messi "in mostra" prima della corsa per il pubblico, non potevano essere costituiti da un tessuto prezioso, che sarebbe diventato definitivamente di proprietà delle Contrade come in passato, ma da altri oggetti da restituire, come appunto un bacile e/o una guantiera in argento.