AOP, n.p. 29; BCS, Miscellanea Senese, t. IV, n. 5, Porri. IX.42: Racconto delle feste fatte in Siena per l'esaltatione d'Alessandro VII al Sommo Pontificato, Siena 1655
In un piccolo e raro libretto, che si deve all'Accademia degli Intronati e che fu stampato dalla Stamperia del Pubblico di Luca Bonetti, è conservata la cronaca coeva delle pubbliche manifestazioni di giubilo che si tennero a Siena, nonché degli apparati effimeri che furono predisposti, a seguito dell'elezione pontificia, il 7 aprile 1655, di Fabio Chigi, consacrato il 27 dello stesso mese con il nome di Alessandro VII.
L'8 aprile, giunta la notizia dell'elezione, furono suonate tutte le campane e i senesi manifestarono la loro allegrezza; il giorno seguente fu celebrato un solenne Te Deum; domenica 11 aprile furono sparate le artiglierie; domenica 18 si svolse una processione con la partecipazione delle compagnie laicali e furono portate ben 794 torce; furono poi indetti otto giorni di pubbliche feste.
Domenica 25 aprile era destinata a un Palio per corrersi da cavalli nel maestoso teatro della Piazza principale, circondata da steccati e palchi; ma la pioggia ne impedì lo svolgimento. Finalmente il 27 aprile si fece il corso che recò a tutti ed a' forestieri che da più bande concorsero straordinario piacere percioché fuori dall'uso degli altri corsi che, solamente per breve tratto si godono, la forma circolare di quel teatro, in cui per la positura di esso da per tutto da ciascheduno l'altrui operationi si scorgono, nel girar che fecero per tre volte quei corsieri, fece egualmente godere a tutti, gli accidenti piacevoli, che vi avvennero. Il drappellone era di velluto cremisi.
Il 28 aprile fu organizzata una luminaria con ben 1922 torce e particolari festeggiamenti a palazzo Chigi e ai palazzi di altri parenti del papa. La sera seguente in Piazza una finta giostra con spadoni ripieni di fuochi artificiali fra due squadre di dieci uomini ciascuna;
la terza sera furono portati in Piazza due carri rappresentanti l'uno Siena (con tutti i suoi simboli, allegorie e lo stemma Chigi) che fece ingresso dal Casato e l'altro Roma (con appropriata simbologia) che entrò in Piazza da San Martino; successivamente dal Chiasso Largo entrò un drago infernale che fu sconfitto con saette di fuochi d'artificio.
Il 6 maggio fu organizzata una caccia con quattro tori contro i quali ventiquattro uomini vestiti di bianco e rosso inscenarono una specie di corrida. Si ricorda che le cacce erano state proibite dalla Chiesa fin dal 1590; ma l'ostacolo fu aggirato facendo intervenire non tori, ma quattro bovi (sic) giovani, come narra un altro libretto coevo.
Infine il 9 maggio fu corso un Palio alla lunga, sul genere di quello dell'Assunta, vinto dal barbero del principe Mattias. L'Accademia degli Intronati preparò uno spettacolo teatrale e raccolse in un opuscolo i componimenti poetici celebrativi degli eventi.