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Rime di Cecco Angiolieri

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LXXIII - I' son sì magro, che quasi traluco

I' son sì magro, che quasi traluco,
de la persona no, ma de l'avere;
ed abbo tanto più a dar, che avere,
che m'è rimaso vie men d'un fistuco.


Ed èmmi sì turato ogni mi' buco,
ch'i' ho po' che dar e vie men che tenere:
ben m'è ancora rimas'un podere
che frutta l'anno il valer d'un sambuco!


Ma non ci ha forza, ch'i so 'nnamorato;
ché s'i' avesse più or che non sale,
per me sarìa 'n poco temp'assommato.


Or mi paresse almeno pur far male!
Ma con più struggo, più son avvïato
di voler far di nuovo capitale.

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