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Rime di Cecco Angiolieri

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LXXII - La povertà m'ha sì disamorato

La povertà m'ha sì disamorato,
che s'i' scontro mie donna entro la via,
a pena la conosco, 'n fede mia,
e 'l nome ho già quasi dimenticato.


Da l'altra parte m'ha 'l cuor sì agghiacciato,
che se mi fosse fatta villania,
dal più agevol villanel che sia,
di me non avrebb'altro, che 'l peccato.


Ancor m'ha fatto vie più sozzo gioco:
ché tal solev'usar meco a diletto
che, s'i' 'l pur miro, sì li paio un foco.


Ond'i' vo' questo motto aver per detto:
che s'uom dovesse stare con un cuoco,
sì 'l dovrìa far per non vivarci bretto.

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