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Rime di Cecco Angiolieri

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LXX - Un danaio, non che far cottardita

Un danaio, non che far cottardita,
avessi sol, tristo! ne la mia borsa:
ch'e' mi conven far di quelle de l'orsa,
che per la fame si lecca le dita;


e non avrò già tanto a la mia vita,
o lasso me! ch'io ne faccia gran torsa,
da poi che la ventura m'è sì scorsa,
ch'andando per la via ogn'uom m'addita.


Or dunque, che vita sarà la mia,
se non di comperare una ritorta
e d'appiccarmi sopresso una via,


e far tutte le morti ad una volta,
ch'i' ne fo ben cento milia la dia?
Ma solo il gran peccato mi sconforta.

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