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Rime di Cecco Angiolieri

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XVII - Quand'i' solev'udir ch'un fiorentino

Quand'i' solev'udir ch'un fiorentino
si fosse per dolor sì disperato,
ched elli stesso si foss' impiccato,
sì mi parev'un miracol divino;


ed or m'è viso che sie più latino,
che non sarebb'a un, che, solo nato,
avesse tutto 'l dì marmo segato,
il bever un becchier di vernaccino.


Perciò ch'i' ho provat'un tal dolore,
ch'i' credo che la pena de la morte
sia cento milia cotanto minore.


Com'elli sia cosi pessim'e forte,
come 'l sonetto dic'e vie maggiore,
farò parer con men di due ritorte.

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