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Rime di Cecco Angiolieri

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XVI - L'Amor, che m'è guerrero ed enemico

L'Amor, che m'è guerrero ed enemico,
m'ha fatto com'al drago san Michele,
e mi fa canne somigliar candele:
guarda s'i' son ben di veder mendìco.


Garzon di tempo e di savere antico,
fui già chiamato fonte di cautele;
ma veramente come Cristo 'n ciel è,
i' son del tutto folle, e nol disdico.


Però chi mi riprende di fallare,
nol mir'a dritto specchi', al mi' parere:
ché contra forza senno suol perire.


E non per tanto, ché del migliorare
non si sa punt', anz'i' potre' morire,
dica chi vuol, ch'i' 'l mett'a non calere.

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