Palio di Provenzano
di giovedì, 3 luglio 1930

I migliori cavalli toccano a Torre ed Onda, contrade all'epoca alleate, l'Oca gira Picino alla Contrada di Malborghetto, la rottura dell'alleanza è la conseguenza degli scontri fra torraioli ed ondaioli.

Dalla mossa partono in testa Chiocciola e Torre, ma la progressione dell'Onda, partita di rincorsa, è irresistibile e si concretizza al primo San Martino.

Dietro l'Onda continuano l'inseguimento Chiocciola e Torre, ma per Picino la tredicesima ed ultima vittoria è cosa fatta.

Questo Palio è destinato a rimanere nella memoria dei panterini per alcune singolari e divertenti vicende proprie dell'epoca: alla Pantera era toccato in sorte un pessimo cavallo e per alcune prove venne ingaggiato come fantino un certo Moro. Questi, oltre ad incontrare notevoli difficoltà con il cavallo, rimase antipatico ai contradaioli che lo sostituirono volentieri con Alfredo Jacopini, che diverrà celebre con il soprannome di "Grattapassere". Anche questi era un mediocre fantino. Il Moro protestò vivacemente per essere stato sostituito con un altro fantino il cui merito consisteva solo nel rimanere più simpatico ai contradaioli. Venne quindi deciso di estrarre a sorte chi avrebbe corso, ma nei due biglietti venne scritto soltanto il nome di Grattapassere, che così fu il prescelto. Facendo una corsa accorta tanto da non arrivare ultimo, rimase, in virtù dello stravagante soprannome, più famoso di molti altri fantini vittoriosi. Che questo soprannome sia fortemente legato alla Pantera lo prova il noto ritornello: "Pantera ultima non può mai essere con Grattapassere si va più in là", e il notiziario edito dalla Contrada a partire dal 1974, intitolato appunto "Il Grattapassere".

Libri sul Palio di Siena

Questo Palio rappresenta una tappa decisiva nella storia paliesca perché sancisce la rottura tra Torre ed Onda. La tratta favorisce proprio queste due contrade, fino ad allora alleate in virtù delle tensioni nate fra Oca ed Onda degli anni venti.

La Torre affida il veloce Burattino al promettente Smania e conta sull'aiuto dell'Onda che su Lina monta lo Sgonfio.

Curioso avvicendamento nella Pantera dove Grattapassere, molto amato dai contradaioli, prende il posto dell'inviso Ciambella, dopo un sorteggio truccato. Tutto scorre liscio fino alla Prova Generale quando si concretizza un inatteso scambio di fantini fra Oca ed Onda. Picino, reduce dalla squalifica del 1928, passa dall'Oca all'Onda, lo Sgonfio fa il percorso inverso.

Il lavoro della dirigenza torraiola è da buttar via, l'Onda tirerà a vincere col fantino da sempre legatissimo a Fontebranda.

Nella prova Smania e Picino hanno un duro contatto a San Martino e rischiano di cadere, gli animi si surriscaldano, scoppia una violenta rissa fra torraioli ed ondaioli con la conseguente ed immediata rottura dell'alleanza. Il Palio si corre in un clima di estrema tensione.

Picino è di rincorsa con Lina, barbero di sua proprietà con cui ha già vinto nel luglio 1928. Il fantino dell'Onda entra lanciato ed in un attimo la progressione di Lina si fa irresistibile.

Chiocciola e Torre, partite prime, già a San Martino sono staccate dall'Onda. L'andamento della carriera è molto lineare, si registra solo la caduta del Montone.

Picino riesce a rintuzzare tutti gli attacchi di Ruscetto, Smania resta sempre terzo. Alla soglia dei cinquant'anni il grande Picino conquista la sua tredicesima ed ultima vittoria.