Erano già prossimi alla celebrazione della solita festa di Maria santissima Assunta, quando s'intese che sua altezza il principe Wincislao di Liectestehin sarebbe venuto in Siena per godere delle consuete dimostrazioni d'allegrezza, pertanto a spese della nobil Conversazione del Casino per la sera del 14 d'agosto fu preparata copiosa e ben regolata alluminazione a ciera nel teatro grande dell'Accademia Intronata, dove il principe ritruovatosi presente ascoltò l'opera, né cessò l'alluminazione tanto tra le scene che nell'uditorio, fino a tanto non terminò l'opera.
La sera del dì 15, dopo essersi trattenuto nel Palazzo imperiale per osservare la corsa di cinque cavalli barbari, che gareggiarono nel Palio dell'Assunta, e la vincita del cavallo del cavaliere Cosimo Alessandri fiorentino, tornò al teatro per ascoltare l'opera e fu replicata l'istessa alluminazione della sera precedente.
Nella mattina de 16 agosto si truovò il Principe presente agl'esercizii della Cavallerizza, rappresentati nel consueto luogo dello stanzone della Lizza e da sera, avanti di portarsi a godere della corsa de' cavalli nella Piazza, volle vedere il Palazzo della Signoria e, dopo passato all'altro palazzo del marchese Flavio Chigi degli Zondadari, fu dato principio all'introduzione nella Piazza delle Contrade, che prima di tutte fece vaga comparsa quella del Drago, da cui era stato esposto un premio di tolleri 40 per il cavallo di quell'altra Contrada che avesse vinto.
Entrò dunque nella Piazza il Drago, con grandioso carro che figurava il Giardino delle Esperidi, guardato da un drago e con Ercole in atto d'occiderlo e impadronirsi del giardino.
Era questo carro accompagnato da noverosa squadra d'uomini a cavallo, tutti vestiti di color verde, con paramani e mostre di color rosso, e con banda a armacollo gialla, e due di costoro dispensarono al popolo due madrigali stampati, allusivi all'invenzione della rappresentanza; ne seguitava la Contrada dell'Onde che per accompagnare la festa aveva seco copioso novero di giovani, tutti vestiti di color turchino, con paramani e mostre bianche e dipoi le altre Contrade fino a dieci che, esposti i cavalli alla corsa, vittorioso rimase quello della Contrada del Bruco.