Contrada del Drago

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San Donato ai Montanini

S. Donato da Montanini occupa le case dal Palazzo Buoninsegni incontro a' Francesconi sempre a mano destra per la strada della Posta, fino al second'Arco de' Rossi, dove volta nella strada di dietro, detta de' Galli, e rimbocca nella strada dritta all'Arco de' Malavolti, accanto alla Chiesa di S. Maria della Neve, fabbricata da Casa Cinughi a capo Vallerozzi; fa per arme campo a quartieri d'oro, e sopra un Drago.

Concistoro anno 1420: Sancti Donati iuxta Montaninos: ad quarterios crocei et rubei et desuper draco.

 
Sant'Egidio

S. Egidio dal Poggio Malavolti s'estende fino in Campo Regio, e poi a S. Antonio in Fonteblanda, dove per la strada della Sapienza ritorna nel Poggio Malavolti, nel quale adesso vi sono le Cappuccine; fa per Arme campo a quartieri d'oro, e rossi con S. Egidio sopra.

Concistoro anno 1420: Sancti Egidii: ad quarterios crocei et rubei cum figura Sancti Ambroxii.

 

Le due Contrade sopradette sotto la Macchina d'un Drago compariscono agli spettacoli, qual Drago presero dalla Contrada di S. Donato Montanini, che sempre l'usò a memoria di S. Caterina Benincasa, della qual fameglia è un Drago per iscudo. Trovasi tal Macchina fin dall'anno 1494 nel qual tempo fece comparsa a un giuoco di Pugna. L'anno 1546 comparvero in Piazza queste Contrade in numero di 64 vestiti in livrea di raso giallo, siccome era gialla ancora l'Insegna, e conducevano un Carro tirato da più Ninfe, sopra il quale era un Drago, che a' piedi del Palazzo della Signoria gittò molti fuochi artifiziati. Nel 1650 rappresentò Èrcole in atto d'uccidere il Drago, che stava alla custodia del Giardino dell'Esperidi, quale invenzione sopra d'un gran Carro vedeasi, che farebbe mio pensiero di descriverla tutta, ma per non troppo diffondermi lasciare alla curiosità del Lettore il poterla vedere nella Relazione di detta Festa descritta da Guglielmo Palmieri, solo dirò, che servivano per accompagnatura a questa comparsa 60 Persone vestite alla Moresca.