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AGNOLO NICCOLINI

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Storia tratta dal libro "che si fa stasera... si dorme?!" di Bruno Tanganelli (TAMBUS)

L'anno 1555 fu il più triste anno della Repubblica Senese, in molti fuggirono per rifugiarsi in Montalcino, dove resistettero per altri due anni alla tracotanza spagnola e fiorentina. Per quelli rimasti a Siena la realtà fu molto più amara, poichè a pochi giorni della caduta della repubblica, Cosimo dei Medici spedì a Siena Agnolo Niccolini, nominandolo governatore della città.

Un personaggio che premeditatamente era ostile a Siena e ai suoi concittadini ed il suo criterio di governare fu quello di inquisire in particolar modo contro coloro che non volevano" ricusare i loro legittimi sentimenti patriottici.

Ordinò una vera caccia all'uomo contro coloro che per legami di parentela o di amicizia erano legati agli esuli di Montalcino.

Tiranneggiando ogni giorno la popolazione emesse sentenze, confiscò beni e terre, senza risparmiare alcuno.

Ben presto anche gli spagnoli non tollerarono la presenza di questo governatore fiorentino che non era gradita dal popolo; fu così che Carlo V sostituì dopo poco il Niccolini con Don Francesco di Toledo, parente dei Medici, residente a Firenze, ma spagnolo di nascita.

Nel 1557 ci fu un odioso baratto: Siena dalle mani degli spagnoli passò in quelle del Duca Cosimo dei Medici che senza porre tempo in mezzo rispedì a Siena l'odiato Agnolo Niccolini riconfermandolo governatore della città.

Agnolo Niccolini di nuovo governatore di Siena fece eseguire all'Ammannati il grande stemma dei Medici che tuttora spicca sulla facciata del Comune di Siena ed il 13.2.1560 ne ordinò la sistemazione.

Il suo governatorato a Siena continuò con severità e sopraffazione.

Rimasto vedovo, il Niccolini, forse pentito di tutte le angherie fatte subire ai senesi, abbracciò la carriera religiosa fino a divenire Arcivescovo di Pisa.

La sua nuova carica deve aver dato al cervello del Niccolini, perchè il 18.4.1565 fece togliere dalla chiesa pisana di Santa Cristina il crocifisso miracoloso che aveva dato le Stimmate a Santa Caterina, donandolo al popolo di Fontebranda.

Questo gesto munifico commosse profondamente i senesi.

Un mese dopo Paolo IV nominava Agnolo Niccolini Di Matteo Cardinale della Santa Chiesa.

All'età di 66 anni il 15.8.1567 moriva a Siena lasciandosi alle spalle il suo passato di tiranno, ma ormai Cardinale commosse Siena...

Ma quale Siena...!

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