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Sonetti di Folgòre da San Gimignano

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Sonetti politici e moraleggianti

XXIX -

Eo non ti lodo, Dio, e non ti adoro,
e non ti prego, e non ti rengrazio,
e non ti servo: ch'eo ne son piú sazio
che l'anime di stare in purgatoro;


perché tu hai messi i guelfi a tal martoro
ch'i ghibellini ne fan beffe e strazio;
e se Uguccion ti comandasse il dazio,
tu il pagaresti senza perentoro.


Ed hanti certo sí ben conosciuto,
tolto t'han San Martino ed Altopasso
e San Michele e 'l tesor ch'hai perduto;


ed hai quel popol marcio cosí grasso,
che per soperbia cherranti ' tributo:
e tu hai fatto 'l cor che par d'un sasso.

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