Sonetti dei «Mesi»
XXVII - (Commiato)
Sonetto mio, a Nicolò di Nisi,
colui ch'è pien di tutta gentilezza,
di' da mia parte con molt'allegrezza
ch'io son acconcio a tutti suoi servisi;
e piú m'è caro che non val Parisi
d'avere sua amistade e contezza;
sed ello avesse imperïal ricchezza,
starieli me' che San Francesco in Sisi.
Raccomendami a lui tutta fïata
ed alla sua compagna ed Ancaiano,
ché senza lui non è lieta brigata.
Folgòre vostro da San Giminiano
vi manda, dice e fa quest'ambasciata:
che voi n'andaste con suo cuor in mano.