Sonetti dei «Mesi»
XIV - (Dedica alla brigata)
Alla brigata nobile e cortese,
in tutte quelle parti dove sono,
con allegrezza stando sempre dono,
cani e uccelli e danari per ispese,
ronzin portanti e quaglie a volo prese,
bracchi levar, correr veltri a bandono:
in questo regno Nicolò incorono,
perch'elli è 'l fior della città sanese;
Tingoccio e Min di Tingo ed Ancaiano,
Bartolo e Mugàvero e Fainotto,
che paiono figliuol del re Prïàno,
prodi e cortesi piú che Lancilotto,
se bisognasse, con le lance in mano
farian tornïamenti a Camellotto.