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Rime di Cecco Angiolieri

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XCII - Morte, merzé, se mi' prego t'è 'n grato

Morte, merzé, se mi' prego t'è 'n grato,
che tu prend'un partito comunale;
e s'io non l'ho per ben, e non per male,
pur che tu prendi, facci diviato


ch'i' tante volte sia manganeggiato,
quant'ha Grosseto granella di sale;
e 'l partito, ch'i ti do, sì è cotale,
o che t'uccidi me o lo 'ncoiato


ch'i' non ne poss'andar altro, che bene:
e se t'uccidi me, i' ne guadagno,
ch'elli è vit'e non mort', uscir di pene;


e se t'uccidi 'l ladro di Salvagno,
or vedi, Morte, quel che me n'avvene:
ch'i starò 'n Siena, com'e' ricchi al Bagno.

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