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Rime di Cecco Angiolieri

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LXXIV - A chi nol sa non lasci Dio provare

A chi nol sa non lasci Dio provare
ch'è, del poco, volere fare assai;
e se tu mi domandi: - Come 'l sai? -
per che 'n danar mi veggio menomare


e ne le spese crescere e montare,
sed io onore ci voglio giammai.
Di' dunque, smemorato: or che farai?
Se fossi savio, andrestit'a 'mpiccare.


Non aspettar che tu abbi assommato,
ché troppo ti fia peggio, che 'l morire:
ed io lo so, che vegno dal mercato;


ché 'lmen tre volte il dì 'l veggio avvenire,
m'assal povèrta anzi ch'i' sia corcato:
ciò è al levare, al mangiare, al dormire.

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