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Rime di Cecco Angiolieri

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LXV - Tutto quest'anno ch'è, mi son frustato

Tutto quest'anno ch'è, mi son frustato
di tutti i vizi che solìa avere;
non m'è rimasto se non quel di bere,
del qual me n'abbi Iddio per escusato,


ché la mattina, quando son levato,
el corpo pien di sal mi par avere;
adunque, di': chi si porìa tenere
di non bagnarsi la lingua e 'l palato?


E non vorrìa se non greco e vernaccia,
ché mi fa maggior noia il vin latino,
che la mia donna, quand'ella mi caccia.


Deh ben abbi chi prima pose 'l vino,
che tutto 'l dì mi fa star in bonaccia;
i' non ne fo però un mal latino.

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