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Rime di Cecco Angiolieri

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XLIII - Sed 'i avess'un mi' mortal nemico

Sed 'i avess'un mi' mortal nemico,
ed i' 'l vedesse 'n segnoria d'Amore,
in su quel caso li tornere' amico
e servire'l sì come mio segnore;


e ch'i' altro facesse, il contraddico,
però ch'i' ho provato quel dolore,
ched esser ricch'e divenir mendico
è appo quell'un farsi 'mperadore.


Chi nol mi crede, sì'l possa provare
sì come io, che per lo mio peccato
cinqu'anni ho tempestato 'n su quel mare.


E quand'i' credev'esser apportato,
una corrente, ch'è peggio che 'l Fare,
si m'intravers', e pur son arrestato.

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