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Rime di Cecco Angiolieri

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CXXI - I' son venuto di schiatta di struzzo

SONETTO DI DUBBIA ATTRIBUZIONE


I' son venuto di schiatta di struzzo
ne l'oste stando, per la fame grande:
ché d'un corsetto ho fatto mie vivande,
mangiandol tutto a magli'ed a ferruzzo.


E son sì fatto, che non mi vien puzzo,
ma più abboccato, che porco a le ghiande:
s'i' ho mangiat'i panni, il ver si spande,
ch'i' non ho più né mobile né gruzzo.


Ma egli m'è rimasa una gorgiera,
la quale m'ha a dar ber pur una volta:
e manderolla col farsetto a schiera.


La lancia non vi conto, ché m'è tolta;
ma 'l tavolaccio con la cervelliera
mi vanno in gola, e già danno di volta.

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