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FEDERIGO TOZZI (Siena 1883 - 1920)

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Tratto dal sito http://utenti.lycos.it/Siena_Tozzi/tozzi/biogr.htm

Federigo Tozzi

Federigo Tozzi nasce a Siena il 1° gennaio 1883, da Federico (noto come "Ghigo del sasso" nella trattoria di cui è proprietario all'arco dei Rossi) e Annunziata, donna mite e di malferma salute. Il padre è un uomo rude, abile negli affari, possidente: le sue collere e il suo disprezzo verso la cultura provocano molti traumi al ragazzo, dotato di grande sensibilità.

Difficili si rivelano subito anche i contatti con la scuola. Tozzi viene infatti espulso dal collegio arcivescovile di Provenzano nel 1895, anno in cui muore sua madre; non trova maggiore fortuna nemmeno presso la scuola delle Belle Arti, dove il giovane trascorre tre anni piuttosto burrascosi. Nel 1898 si iscrive alle Scuole Tecniche e già l'anno successivo tenta una prima fuga da casa. Dopo un'ultima delusione (1902) abbandona per sempre gli studi regolari.

Ancora al 1902 risale l'inizio dello scambio epistolare con una Annalena, senhal che la novella Novale ha poi mostrato nascondere l'identità della futura moglie di Tozzi, Emma Palagi. È pure l'epoca del suo rapporto con Isola, la Ghìsola di Con gli occhi chiusi.

Resta comunque fondamentale per Tozzi l'esigenza di sottrarsi al dominio del padre, che nel frattempo si è sposato per la seconda volta e ha una relazione con una domestica. Nel gennaio 1907 si reca infatti a Roma alla ricerca, peraltro sfortunata, di un impiego come giornalista. Tornato a Siena a giugno Tozzi concorre ad un posto di lavoro nelle Ferrovie; lo vince, e deve restare a Pontedera dal 5 marzo al 26 aprile 1908. Ottiene quindi il trasferimento a Firenze, ma lascia l'impiego per la morte del padre (15 maggio 1908). Eredita i poderi e la trattoria, liberandosi immediatamente di quest'ultima e rinunciando al suo posto di lavoro con la speranza di poter vivere della rendita dei suoi possedimenti.

Si sposa a questo punto con Emma, ritirandosi nel podere di Castagneto (dove tuttavia incontra gravi difficoltà di gestione del fondo, anche a causa della sua incapacità come amministratore), e nel 1909 gli nasce il figlio Glauco.

È l'anno 1910 che segna l'intensificarsi per Tozzi dell'attività letteraria: scrive Ricordi di un impiegato e Con gli occhi chiusi e pubblica alcuni poemetti in versi. Dalla frequentazione della Biblioteca Comunale di Siena ricava competenza e passione per gli antichi scrittori, tanto che arriverà a curare alcune antologie. Già da tempo in amicizia con Domenico Giuliotti, fonda con lui nel 1913 la rivista La Torre di ispirazione cattolica - reazionaria. Collabora anche a riviste di stampo dannunziano come l'Eroica (1912) e la neoromantica San Giorgio (1912-13).

Intanto Tozzi è costretto per difficoltà economiche a vendere un podere e ad affittare quello di Castagneto. Si trasferisce perciò a Roma dove, allo scoppio della guerra, trova impiego come addetto stampa presso la Croce Rossa. Sono di quest'epoca Bestie (che uscirà nel 1917) e Tre Croci, romanzo steso dal 25 ottobre al 9 novembre 1918. Lavora assiduamente a Gli Egoisti (edito postumo nel 1923) mentre viene rappresentata con scarsissimo successo la sua commedia Le due mogli. Tozzi però, colto da polmonite, muore improvvisamente il 21 marzo 1920.

Di lì a poco verranno pubblicati Tre Croci, Il podere, e Ricordi di un impiegato.

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