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EZIO FELICI (1882-1948)

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Archivio Ezio Felici, IL PRISMAmultimedia Siena.

Ezio Felici

Notizie tratte da:

“Ezio Felici, le opere e i giorni di uno scrittore senese” (ed. La Copia, Siena 1998) C.Fini, L.Luchini, A.Mazzeo, D.Rossi, D.Sasson, M.Verdone.

Ezio Felici (1882-1948) nasce a Siena il 17 marzo in Vallerozzi nella Contrada della Lupa. Nonostante le umili origini dopo aver frequentato le scuole normali e un corso d’intagliatore approfondisce i suoi studi da autodidatta e già nei primi anni del 1900 collabora con giornali e riviste come corrispondente da Siena, fra il 1903 e il 1910 la sua firma appare su numerose testate: La Colomba, Il Rugantino, La Chiacchera e La Gazzetta di Siena, pur ereditando dal padre Gaetano, ex garibaldino, un’attività di spedizioniere che abbandonerà in seguito, continua la sua attività giornalistica e di scrittore.

Nel 1917 diverrà bibliotecario personale del Conte Antonio Palmieri alla villa delle Fornacelle. All'epoca aveva già pubblicato, tra l’altro, tre volumi di sonetti in vernacolo senese: Le feste di Siena (1908), La battaglia di Monteaperti (1910) e la Brigata Spendereccia (1912), quest’ultima ripresa poi con l’amico Luigi Bonelli (1920-1921) per la trasformazione in libretto per un dramma lirico che avrebbe dovuto musicare Pietro Mascagni.

Alla fine della grande guerra collabora con Il Popolo di Siena, Il Libero Cittadino, Il Giornale d’Italia e soprattutto con Il Nuovo Giornale con un ufficio di corrispondenza in via del Re (oggi Cecco Angiolieri).

Nel 1922 inizia la sua collaborazione con Il Telegrafo che interromperà, dando le dimissioni, nell'agosto del 1943 a seguito di alcune critiche rivolte a gerarchi fascisti, subendo una pesante condanna dal tribunale repubblichino. Il giornale non prese mai le sue difese così decise di dimettersi.

Un intenso e appassionato impegno lo profuse per i suoi testi teatrali. Già nel 1909 scrisse “Una Mascherata” che fu tenuta al teatro dei Rozzi in occasione di una visita dell’On. Arturo Ferri ed interpretata da Corrado Manneschi, Federigo Ioni e lo stesso autore Ezio Felici.

Sono del 1921-22 i primi appunti per la stesura del San Crespino (2 atti + 1) a cui seguirono altri titoli quali “Il Campanile” (1928), “La tavola a fondo oro” (1929), l’incompiuto dramma lirico “Provenzan Salvani” per la musica di Riccardo Zandonai (1929) e altre bozze sino alla scena radiofonica su Brandano “Il pazzo di Cristo” mandata in onda dall’EIAR a cura di un suo allievo e carissimo amico Silvio Gigli (1943 c.a). Infatti Ezio Felici insegnò il “mestieraccio” alla redazione del Telegrafo un po’ a tutti: Dino Corsi, Lido Andreoni, Silvio Gigli, Arrigo Pecchioli, Mario Verdone, Mario Celli, Rolando Ciampoli e altri.

Come ebbe a dichiarare lui stesso volle scrivere il “San Crespino” per rifondare il teatro vernacolare senese, un progetto che sicuramente si è realizzato nel tempo anche se circoscritto e con alterne vicende. Immediatamente dopo, infatti, aderirono all’invito Fernando Giannelli con “Il nerbo legato”, Dino Corsi con il “Daccelo”, Silvio Gigli con “Le gioie della famiglia” e “È arrivato il fantino dell’Aquila”.

Svolse anche una intensa attività di conferenziere in molte città d’Italia per il Comune di Siena e l’Università Popolare.

Ormai rarissime le pubblicazioni dei suoi libri di cui curò personalmente la veste editoriale, alcune furono illustrate da noti artisti senesi quali Icilio Federico Joni, Virgilio Marchi, Dario Neri, Aldo Piantini, Federico Martelli e Federico Papi. Alcuni titoli oltre a quelli già citati “Santa Caterina”, “Notti Senesi”, “A palle ferme”, “La Poesia del Dolore”, “Il Palio di Siena” (tutte pubblicazioni di sonetti in vernacolo e poesia in lingua), “Aneliti” racconti di vita vissuta, sono stati pubblicati dopo la morte (1978).

Ha scritto inoltre l’inno della contrada dell’Onda (1928), l’inno della contrada della Lupa (1934), l’inno della Pubblica Assistenza (1912), la “Cantata a Siena” in onore del Conte Guido Chigi Saracini in occasione della inaugurazione del salone dei concerti (1923).

Recentemente la Compagnia teatrale “La sveglia” ha riportato sulla scena il “San Crespino” al Teatro dei Rozzi di Siena (maggio 2007).

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Per notizie e consultazioni dell’archivio Ezio Felici contattare Prof. Daniele Sasson, Siena, IL PRISMAmultimedia

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