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TADDEO DI BARTOLO (1362-1422)

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Tratto da "Senesi da ricordare" di Marco Falorni.

Taddeo di Bartolo

Pittore.

N. Siena, 1362 circa - m. Siena, 1422

Pittore di buon talento, Taddeo si impose come personalità dominante nella pittura senese della fine del sec. XIV, che cercò di rivitalizzare, dopo il tremendo dissanguamento provocato dalla grande pestilenza del 1348. L'artista si formò probabilmente presso la bottega di Jacopo di Mino del Pellicciaio, ma fu notevolmente influenzato anche da Andrea Vanni, e soprattutto da Bartolo di Fredi, del quale ultimo il Vasari lo credette erroneamente figlio, nonché, in qualche misura, pure da Barnaba da Modena.

Più che un vero e proprio innovatore, Taddeo è da considerare un magnifico conservatore del nuovo stile gotico internazionale di gusto senese. Il suo maggior merito, tuttavia, fu forse quello di diffondere grandemente l'influsso della scuola senese in tutta Italia, attraverso la sua vastissima produzione e quella dei suoi allievi. Oltre che a Siena e nel circondario, infatti, egli fu anche molto operoso a Genova, dove nel 1393 prese in moglie Simona Del Monte, a Padova, dove lavorò anche nella basilica di S. Antonio, a Pisa, a Venezia, in Sicilia, a Firenze, a Volterra, e ancora in altri luoghi.

Nel primo decennio del sec. XV sono concentrate quasi tutte le sue opere migliori. Nel 1401 Taddeo era a Montepulciano dove dipinse il bellissimo trittico dell'«Assunzione» nella Cattedrale della città, che è la più grande pittura su tavola di tutta la scuola senese, ed è da considerare forse il suo capolavoro.

Nel 1403 circa era a S. Gimignano, dove lavorò per la Chiesa di S. Agostino, e per la Collegiata, dove realizzò l'affresco del «Giudizio Universale». Del 1403 è anche un bel polittico nella Pinacoteca di Perugia. Anche a Siena Taddeo lavorò moltissimo (nel Palazzo Pubblico, nelle Basiliche di S. Francesco, di S. Domenico, dei Servi, e in varie altre Chiese), alternando l'arte con importanti cariche pubbliche.

Del 1403 circa è un «Crocifisso» dipinto nella Pinacoteca Nazionale. Del 1404 è l'aggraziata tavola della «Natività» nella Basilica dei Servi. Nella Pinacoteca Nazionale, tra l'altro, si trovano anche una tavola della «Annunciazione, con i SS. Cosma e Damiano» parte centrale di un trittico del 1409, una tavola con l'«Adorazione dei Magi», e una «Madonna in Trono, con Angioli e Santi». Nel 1313-14 Taddeo eseguì, nel Palazzo Pubblico di Siena, gli affreschi con «Giove, Marte, Apollo e Pallade».

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