Dover ricordare questo Palio è per il sottoscritto un chiodo amaro. La mia rivale vince, e la Torre sta a guardare: fu una passeggiata per il vincitore.
Alla tratta i cavalli toccarono in sorte all'Oca con Rimini e il suo fantino prediletto Andrea; Panezio all'Aquila con Camillo; Teseo II alla Pantera, con Canapino; altro Teseo alla Lupa con Damasco (e chi è? Mah!); Quebel tocca alla Civetta con Marasma; Tornado va al Montone che monta Randa; la Selva con Lamadina e l'esperto Manzi fonte di speranza; Urbino de Ozieri (si dice che sia una cannonata), soggetto caro al mio amico Pier Guido Landi, tocca alla Chiocciola con lo Zedde; altro soggetto da capogiro è Saputello, dell'amico Giuliano Gambelli se lo prende il Leocorno, col Grinta. Infine sta a me scegliere. Chi scelgo? So' andati via tutti... e vi è rimasta Manon, che tocca alla Torre, con Bazzino. Dissi: "E di quella di che me ne fo?" E di che me ne feci? Di niente.
Dipinse il Drappellone il Maestro Ernesto Treccani. L'occhio del mossiere Atanasi (sarà il suo ultimo Palio) fu attento e scrupoloso.
Le prove? Se 'un le facessero sarebbe meglio il peggio è per chi paga. Meglio sta' zitti. D'avanzo, quando mi videro nel giugno del 1991 alle telecamere di Tele Video Siena mi dissero: "Sarai anche bravo, però sei vecchio e rugoso". Ed è vero, però le prove meglio di oggi si vedevano. E come se si vedevano.
La seconda busta dice: Oca, Pantera, Leocorno, Torre, Selva, Lupa, Montone, Aquila, Chiocciola, Civetta. Perché? Il signor Atanasi disse: "Come ho preso e come lascio, e cioè l'articolo 64 del Regolamento con me si rispetta. Intesi?".
Nervosismo entro i canapi, e la prima partenza è annullata: era uscita la Chiocciola prima e, se fosse stata buona, di dietro aveva voglia di corre', addio a tutte l'altre.
Ritorno nei canapi, l'Oca è ai cancelli e le fa da spalla Canapino; la Torre è al quarto posto ed avendo un cavallo da disturbo, il Bazzino sta a guardare. Entra la Civetta di rincorsa e partenza a razzo del Manzi nella Selva, e qui prepara il Palio all'Oca. Con la su' classe avrebbe fatto il cosiddetto comodo suo per anda' a vince'. Si vede, e bene, che il cassiere ha fatto una felice distribuzione, (dilli bischero, co' quel malloppo che avea in tasca...) tanto da far intuire a tutti che la guida in terra era stesa, e Andrea non si lasciò pregare, andò in testa e ci rimase. Fu Oca, e per il vostro Doretto la undicesima vittoria della sua avversaria. E i vari Panezio, Saputello, Urbino chi l' ha visti? Quello che vidi fu il Bazzino nella Torre ultimo e comodo.
Il dopo Palio registra un fatto curioso, divertente, ma pericolo per l'incolumità del Manzi nella Selva. Si dice addirittura che finisse sopra il tetto di una casa in via Franciosa a guardare dall'alto l'inferociti contradaioli... Se lo 'hiappano 'un ci rimane niente di Adolfo Manzi detto Ercolino. E dato che il titolo di questo mio racconto è "Il Palio dei Piaceri", ascoltate questa.
Il dottor Artemio Franchi Capitano della Torre, aveva provveduto personalmente alle spese dell'operazione in Germania al piede "zoppo" di Canapino, infortunatosi nell'agosto 1974. Canapino, nel 1975 riè in Piazza ad agosto nel Bruco. Sorride, ce l'ha fatta ringraziando Nostro Signore e, perché no? Anche il cuore generoso di Capitan Franchi.
Canapino disse: "Dottore, se Lei ha bisogno di me in Piazza ne approfitti..." E... Franchi ne approfittò, e gli disse: "L'Oca, in Piazza, guardamela..." "Ma, dottore, non c'è soldi che paghino il suo piacere". Al canape, Canapino è nella Pantera e, accanto, c'è l'Oca al cancellato. Se voleva...
Oca che vince, Capitano della Torre che perde. Nel tempo, il Canapino al Franchi: "Ma in Piazza c'era Torre (che era quarto nel canape), il servizio alla Torre doveva farlo lui, no io. Io da guardare avevo l'Aquila e Panezio con Camillo. E... se mi vince l'Aquila?".
Nel tempo, domandai all'amico Bazzino: "E tu fosti 'soddisfatto' di questa corsa?" Non mi rispose. Ecco perché ho detto "il Palio dei piaceri". I piaceri si fanno volentieri, e volentieri si ricevono. Vero, Capitan Franchi?