Altro Palio straordinario, corso questa volta in occasione dell'Unità d'Italia.
Nella mia vita di senese e contradaiolo, lunga perché cominciai a entrare in Piazza e vedere il Palio dal 1919 ad oggi, ritengo che questo fu uno dei Palii più belli ed entusiasmanti, per la parte che ebbero due fantini ritenuti da me degni dei grandi del passato.
Chi sono? Giorgio Terni detto Vittorino e Giuseppe Gentili detto Ciancone, dotati di mestiere e di esperienza.
Veduto il responso della tratta, che assegna al Nicchio Uberta de Mores, montata da Vittorino, mentre la Lupa ha in sorte la sorella Salomè II, che monta Ciancone. Sempre della famiglia de Mores, la terza, Elena, va al Drago, che monta Lazzaro Beligni detto Giove. Sono questi i tre elementi migliori che offre la tratta in questa Carriera. Gli altri sono soggetti tutti nuovi del tufo e da vedere per essere giudicati.
Non si sa mai, può uscire fuori la sorpresa. Comunque, la focosa irrequieta Belinda del Giachetti va al Leocorno con sopra Tristezza; un tal cavallo Tino II (trequarti sangue) va alla Giraffa con Remo Rompighiaccio; Rosella alla Civetta con sopra Bozzolo; Bimba mia all'Aquila con Ceciarelli; Serenella tocca alla Tartuca che monta Canapetta; Briosa alla Selva con Canapino; Bolivia alla Torre con Rondone.
Nelle prove, se c'è una sacrificata nelle disgrazie è proprio la Torre, perché fa solo una prova e il cavallo è fuori uso, tanto che si presentò la sera del Palio solo per onor di firma e fare l'atto di presenza. (Doretto, sorvoliamo, sennò ti dicono che scrivi troppo alla torraiola), e scusate se è poco, se vincesse il Drago la Torre piglia la "Cuffia"...
Il Drappellone è dipinto da Ezio Pollai. Mossiere il solito, temibile Andrea Fagnani, che dové faticare molto, tanto fu il disordine nei canapi, ma ottenne ciò che desiderava, contentare tutti nel possibile.
Il caso fa capitare ancora accanto i due marpioni, Lupa al secondo e Nicchio al terzo. Ora qui il bello del dramma. Lazzaro nel Drago è di rincorsa, e dato che è ancora la spalla di Vittorino, mi chiesi: "Ora quello che idee avrà?". I dirigenti torraioli avevano detto a Rondone nella Torre: "Fai il possibile nel meglio che puoi, perché prendere la Cuffia è uno scherno, un disonore, e Via della Pancaccia esulterebbe".
Cosa fece la Torre? Dal settimo posto, allo scatto dei canapi taglia la pista a cercare il Drago, e lo ferma parandolo. Intanto l'esperto Vittorino scatta primo, ma alle spalle c'è Beppe Ciancone. Si accende subito un drammatico duello per tre giri, incontrastati dominatori della corsa. Commovente il grande mestiere di Beppe, la corsa della bravissima Salomè, ancora una volta umiliata dalla grande Uberta. La Piazza è in delirio, i tre giri entusiasmarono tutti per la dimostrazione di alta professionalità che i due posseggono. Roba da leccarsi le dita.
Niente da fare fu di nuovo Nicchio. E Lupa seconda, ma certamente il Gentili non demeritò. Anzi! Palio che è rimasto nel tempo sempre da ricordare. Che cosa dire ancora? Magari si rivedesse oggi. Campa cavallo...
E nel dopo corsa? Vittorino si fece ripagare da Beppe i soldi del 1960. E la battaglia continua sotto un famoso uragano che si scatenò a cose fatte.