Contrade che hanno preso parte a detta corsa sono Giraffa, Drago, Istrice, Pantera, Bruco, Torre, Onda, Nicchio, Aquila e Chiocciola.
Mossa brutta troppo giovane perchè fra i due canapi vi era soltanto 5 contrade e antrato al 6° che era l'Onda la quale entrò in Carriera e per non fargli fare il capitombolo gli fu data la mossa la quale non sarebbe stata buona.
Erano rimasti fuori dei Canapi Istrice, Aquila, Bruco e Giraffa e questi pure scapparono dopo un intervallo di tempo dei primi perchè gli fu tirato giù il canapo di dietro, che la prima scappò l'Onda con gran vantaggio e poi avendo il miglior cavallo di tutti si mantenne prima senza nussun contrasto e a molta distanza fino a vincita di Palio.
La seguì il Drago per due girate al quale alla seconda girata del Casato gli dette giù il Cavallo e ebbe del Contrasto con la Chiocciola e Nicchio i quali lo passarono tutti e due.
Alla scesa di S. Martino della seconda girata cadde la Pantera e alla salita del Casato della seconda girata cadde la Giraffa.
Corsa brutta perchè fu poca gara solo qualche nerbata fra Chiocciola e Drago; invece fra Istrice e Aquila vi fu molta gara e molte nerbate, perchè l'Istrice con cattivo cavallo tenne addietro l'Aquila che era assai migliore del suo a forza di nerbate per tutte e tre le girate che non le riuscì di passarlo.
A vincita di Palio erano prima Onda, seconda Chiocciola, terzo Nicchio, e quarto Drago. (Si può dire vinto per combinazione).
Commento del Comucci nel suo manoscritto «Il Palio di Siena, Cronaca 1650-1925».
«Le Contrade sprovviste di popolo o bassa borghesia, che è veramente l'anima e la vita della contrada, trovansi talora ad esser sopraffatte ed a subire volontaria influenza di persone di altre Contrade che talora per un certo calcolo accettano delle ingerenze e che poi si valgono di questa facilità di trovarsi ad agire per dei fini non sempre troppo corretti.
In questo palio, dì 3 luglio 1892, per la Contrada dell'Aquila, nei rapporti ed affari inerenti nel palio stesso, vi avevano ingerenza alcuni della Contrada dell'Onda.
Ebbe l'Aquila in sorte un cavallo quotato di pochissimo valore. Il caso volle che il fantino Lorenzo Franci parlando con alcuni giovani signori dell'Aquila chiedesse loro di fargli provare il cavallo.
Infatti ciò avvenne ed ottenne da quel cavallo una carriera magnifica in guisa da farli sviluppare tutta la volontà che poteva avere.
La cosa non piacque però ai preposti della direzione dell'Aquila, e da buoni ondaioli pressati anche da altri parimente dell'Onda, licenziarono il Franci gratificandolo di lire seicento qualora avesse vinto l'Onda e purchè egli non montasse cavalli di altre Contrade come infatti avvenne (Informazione fornita dallo stesso Lorenzo Franci il 31 marzo 1926).
Il colmo fu poi che per fantino l'Aquila prese certo Fantacci Pietro, uno scarichino di carbone, che non aveva alcuna attitudine a correre sui cavalli, ma aveva il pregio di abitare nell'Onda e può anche dirsi ne fosse simpatizzante ».