Palio dell'Assunta
di martedì, 16 agosto 1887

Programma delle Feste eseguite nell' Agosto in Siena.

Mercoledì 10 Agosto. Apertura dell'Esposizione Nazionale di Dipinti all' Acquarello fatta a cura del Circolo Artistico Senese. Chiusura di detta Esposizione il dì 28.

Giovedì 11. Inaugurazione dell'Esposizione del Concorso Agrario Regionale e tutte le sere nel Forte S. Barbera sfarzosamente illuminato gran Festival con Globi aereostatici, Quadri Plastici, Concerti Musicali, Fiere, Lotterie e Fuochi Pirotecnici.

Venerdì 12. Seguito delle due solite Esposizioni.

Sabato 13. A ore 9 ant. Consegna dei Cavalli alle Contrade corritrici e seguito delle Esposizioni. A ore 6 pom. prima corsa prova.

Domenica 14. A ore ant. Solenne Inaugurazione del Congresso degli Agricoltori Italiani. Apertura della Fiera di Beneficenza fatta a cura della Società dei Cappellai rallegrata da Concerti della Banda di Piancastagnaio. A ore 6 pom. la solita corsa prova in Piazza V.E., a ore 7 pom. Corso di Gala al Pubblico Passeggio della Lizza sfarzosamente illuminato e più, concerti Musicali della Banda Filarmonica Senese, Asciano, S. Miniato e Piancastagnaio le quali hanno rallegrato vari punti della Città con i suoi Concerti.

Lunedì 15. A ore 9 ant. Corsa Prova. Seguito delle Esposizioni. A ore 11 ant.

Gran Messa Solenne in Musica alla Cattedrale interpretata dagli Artisti del Teatro della Lizza. A ore 4 pom. Tombola Pubblica in Piazza V.E. a scopo di beneficenza con premio assicurato di £ 500. A ore 6 pom. Corsa Prova Generale. A ore 8 pom. Gran Festival nell'ex Forte S. Barbera ove ha sede il Concorso Agrario.

Martedì 16. Seguito delle Esposizioni e delle Fiere di Beneficenza. A ore 6 pom.

Carriera alla Tonda in Piazza V.E. con le Contrade Corritrici nell' ordine seguente. Montone, Drago, Lupa, Istrice, Chiocciola, Pantera, Aquila, Giraffa, Unicorno e Torre .

Con la ripetizione del gran Corteo Medioevale nell'ordine come fu eseguito per il Palio del 16 Luglio come risulta qui sopra: dietro a questo facevan seguito le contrade che non correvano le quali sono Onda, Oca, Selva, Nicchio, Civetta, Bruco e Tartuca.

Terminato tutto il passaggio di detto Corteo viene eseguita la corsa. Fu data la mossa la quale fu bellissima, le prime a scappare furono Lupa, Drago e Torre poi Istrice, Unicorno e Chiocciola, e l'Istrice alla piegata di S. Martino della prima girata era già entrato secondo ma con molto contrasto; alla piegata del Casato avendo prima la Lupa, l'Istrice l'arrivò, e le dette una nerbata che la passò, e rimase primo.

All'Istrice alla seconda girata a S. Martino si avvicinò la Torre, ma anche a questa somministrò una forte nerbata al cavallo che dette giù e il Fantino cadde, e cadde pure l'Aquila, e la Lupa alla seconda girata andò in S. Martino.

All'Istrice gli fu contrastato il Palio molto dall'Unicorno e Chiocciola e vi furono molte nerbate; ma la gara fu in tutti, perciò riuscì una corsa bellissima che i Forestieri e Senesi tutti si divertirono molto, e di Forestieri quest'anno vi è stato molto concorso;

La sera solito Festival nell'ex Forte S. Barbera, solite Fiere di Beneficenza, Gran Serata di Gala al Teatro della Lizza ove si rappresentavano le due Grandiose Opere con Ballo:

Favorita e Rigoletto con i distintissimi Artisti: Celebre Tenore Valero, 1a Donna Soprano Sig.ra Damerini, altro 1° Tenore Sig.re Emiliani, altra Soprano Sig.ra Sommelius Bottero, 1° Baritono Sig.re Pogliani e 1° Basso Sig.re Bottero. La Città e passeggio della Lizza tutte le sere sfarzosamente illuminate a Gaz.

Durante i giorni delle Feste sono stati aperti al Pubblico tutti gli Stabilimenti.

La mossa fu ottima; interessante e lottata riuscì la corsa.

Partirono prime in gruppo dal canape le Contrade Lupa, Drago e Torre, seguite immediatamente da quelle dell'Istrice, Leocorno e Chiocciola.

Alla voltata di S. Martino l'Istrice, non senza poco contrasto, si era già piazzato secondo, continuando a tener la testa del gruppo la Lupa. Al Casato, sempre al primo giro, l'Istrice raggiunse la Lupa, scambiò con questa qualche nerbata e l'oltrepassò.

Iniziato il secondo giro, a S. Martino, mentre la Lupa, non potendo voltare il cavallo, scomparve nella via omonima, si avvicinò all'Istrice la Torre. Il bravo e accorto Dante Tavanti con una nerbata bene assestata, colpì il cavallo della nuova competitrice nelle gambe anteriori.

L'animale, intrampolando, perso l'equilibrio, ruzzolò per terra trascinando seco il fantino che lo montava e provocando la caduta dell'Aquila che gli veniva dietro. Ciò nonostante incalzarono l'Istrice, sempre primo, il Leocorno e la Chiocciola, la quale ultima lo avrebbe quasi certamente sorpassato se lo stesso Dante, proprietario del cavallo della Chiocciola medesima, non avesse usata l'astuzia di chiamarlo continuamente con la voce e col fischio dalla bestia conosciuti, riuscendo così a frenarlo e a mantenerlo sempre alle sue spalle.

Dopo tre giri di quest'aspra lotta, Dante Tavanti, sul cavallo di tal Boscagli, conquistò all'Istrice la ventisettesima vittoria.

Libri sul Palio di Siena

Nel Palio del 16 agosto 1887 Dante Tavanti avrebbe vinto con i colori dell'Istrice usando sia la forza che l'astuzia.

Dopo aver tenuto a bada a suon di poderose nerbate tutti gli avversari, si rese conto che la Chiocciola sarebbe sicuramente riuscita a passarlo. Montando, però, il fantino di San Marco un cavallo di proprietà dello stesso Tavanti, questi iniziò a chiamare la bestia con la voce e con il fischio riuscendo a distrarlo e raggiungendo così l'ambito successo.

Prima del Palio, la Giunta Municipale aveva stabilito alcune importanti regole disciplinari che prevedevano sanzioni per i fantini. Tali norme erano valevoli anche per le prove.

La mossa, come si desume dal documento, fu data con un nastro e con una partenza lanciata; la corsa fu assai bella. Vinse la Contrada dell'Istrice con il fantino Dante Tavanti, talvolta soprannominato Il Citto, che superò il contrasto della Lupa con Tabarre, della Torre con Masino, della Chiocciola con Bachicche e del Leocorno con Leggerino. Il Tavanti riuscì a non farsi superare dal cavallo della Chiocciola con un espediente davvero curioso.

Partirono prime in gruppo dal canape Lupa, Drago e Torre, seguite a breve distanza dall'Istrice, dal Leocorno e dalla Chiocciola. Alla voltata di San Martino l'Istrice, si era già portato in seconda posizione, mentre la Lupa continuava a tenere la testa del gruppo. Al Casato, sempre al primo giro, l'Istrice raggiunse la Lupa e la superò scambiando con Tabarre qualche nerbata.

Al secondo passaggio da San Martino, mentre la Lupa, non riuscendo a far svoltare il cavallo, finiva diritta in Via del Porrione, si avvicinò all'Istrice la Torre. Il fantino dell'Istrice, Dante Tavanti, colpì con una nerbata le zampe anteriori del cavallo della Torre, che scivolò sul tufo, trascinando giù il fantino e provocando la caduta dell'Aquila, che era subito dietro.

Si fecero sotto allora il Leocorno e la Chiocciola, con un cavallo fortissimo, che avrebbe certamente superato l'Istrice, se il Tavanti invece del nerbo non avesse usato un'astuzia. La Chiocciola aveva un cavallo di proprietà dello stesso Tavanti il quale - racconta Giuseppe Zazzeroni - si fece riconoscere dall'animale con la voce e con il fischio riuscendo così a frenare l'animale ed a mantenerlo sempre alle sue spalle.

Ecco la cronaca del Griccioli: Il palio riuscì molto bello e fu vinto dall'Istrice, il quale scappato primo dal canape unitamente alla Lupa ebbe per qualche tratto da questa molte nerbate. Giunti a S. Martino formarono coll'Unicorno, Chiocciola e Torre un sol gruppo seguite a breve distanza dal Drago; venivano quindi le altre. Alla Cappella cadeva il fantino della Torre. Voltati al Casato l'Istrice si metteva primo con discreto vantaggio sulle altre, ma la Chiocciola ben presto lo raggiungeva, e si può dire che per tutto il resto della corsa molto dette da fare all'Istrice per tenerla indietro, e forse la Chiocciola sarebbe anche passata prima se il suo cavallo non fosse stato proprietà del fantino dell'Istrice, il quale più che col nerbo lo tenne indietro con la voce.

Al Casato all'ultima girata l'Unicorno arrivò la Chiocciola, ed alla vincita arrivarono nell'ordine seguente: 1° Istrice, 2° Unicorno quasi alla pari della Chiocciola che arrivò 3°, 4° Drago, 5° Montone, 6ª Pantera, 7ª Giraffa.

Alla prima girata a S. Martino cadde il fantino dell'Aquila, e durante la corsa quello della Lupa; i cavalli scossi di queste due Contrade e quello della Torre si fermarono.

Su questo Palio il giornaletto "Mira! Mira!", uscito il 17 agosto (Anno IV, n° 26), pubblicò un bell'articolo: Preceduto dallo stesso corteo che si guadagnò l'ammirazione e la simpatia dei Sovrani e degli innumerevoli visitatori, e che appunto un mese fa, il 16 luglio, abbellì la Piazza Vittorio Emanuele, ebbe luogo ieri il palio delle Contrade.

Il vecchio ma sempre bellissimo spettacolo della Piazza stipata si rinnovò: le solite trentamila persone si commossero e si mossero e gridarono, voltando le trentamila facce come altrettanti girasoli umani verso le 10 bestie che si affaticavano a vincere il palio. Il quale a detta di tutti i competenti e fanatici riuscì in ogni modo degno di qualunque solenne circostanza.

La gara fu tra 4 o 5 cavalli, i quali ebbero un discreto numero di nerbate a maggior consolazione dei contradaioli che si persuasero che Dante è un gran fantino e che l'Istrice è una bestia che sa fare le cose per bene.

La bandinella della vittoria col sovrastante piattone d'argento e munita dello stemma del Sindaco e degli assessori è portata in trionfo, mentre gli Istriciaioli hanno già inventata la storia:

E vi s'è palleggiato, / le prove un si son fatte / e lo diceva Dante / la vittoria vien quaggiù.

Il pubblico ammirò molto i nuovi costumi delle comparse della Chiocciola e dell'Onda. Gli Ondaioli specialmente dando incarico al Prof. Franchi del disegno si son fatti veramente onore, giacché il loro costume è qualcosa di delicato e di gentile da capo ai piedi.