15 agosto 1851
I cavalli destinati alla Carriera alla lunga erano otto, vinse il cavallo bajo dorato balzano al piede sinistro della razza granducale del signor Assunto Grassellini di Siena, raccomandato al signor Carlo Grisaldi Taj.
17 agosto 1851
La carriera alla Tonda venne rimessa in detto giorno con annuenza della prefettura locale perché il dì 16 cadeva in giorno di sabato.
Vinse la Contrada dell'Onda correndovi per fantino Pietro Guaschi anzi Antonio soprannominato Folaghino nella cavalla di proprietà di Santi Franci.
Le Contrade ammesse alla Corsa erano: Lupa = Nicchio = Chiocciola = Oca = Torre = Bruco = Tartuca = Giraffa = Unicorno = Onda.
I Deputati alle mosse erano i signori Giovanni Palmieri Nuti, Marc'Antonio Bandini, e Giovan Battista Ottieri della Ciaja, i Giudici della vincita erano i signori Avv. Federigo Martinozzi, Giuseppe Venturi Gallerani, ed Alessandro Sergardi.
Il Gonfaloniere cav. A. Piccolomini Pannilini.
È da notarsi che per il primo anno la stazione della Via Ferrata Centrale ha aperto il suo ingresso alle mura castellane nella via di S. Lorenzo, e che mediante questo utilissimo comodo un inaspettato numero straordinario di forestieri si trovava in Siena a godere dello spettacolo, che congiuntamente alle popolazioni delle vicine campagne si calcolava nell'interno della Piazza trenta e in trentacinquemila persone circa.
Giunta l'ora in cui la Deputazione reputò dare ordine per l'ingresso in Piazza delle comparse dopo di aver reso libero lo stadio fecero una bella figura anche all'ordine regolare della marcia. La banda Civica Armonica e l'altra comune contribuirono a rendere più brillante ed ammirabile la festa.
Terminato il giro delle comparse, i fantini nei respettivi soprallassi, ed i cavalli destinati per la corsa vennero introdotti nel Cortile del Pretorio, e ciò all'oggetto che la polizia eseguisse la consueta ricognizione, dopodiché distribuiti i nerbi furono fatti sortire, e chiamati per presentarsi al canape.
Tutti i fantini si mossero al galoppo trovandosi tutti insieme alla mossa; calato con maestria il canape, partì prima la Torre, la quale alla pianata fu raggiunta, e passata dalla Lupa, e questa si mantenne prima a tutta la seconda girata, quando alla terza, e precisamente alla voltata di San Martino contrastando con la Torre rientrò questa prima, ma ben tosto il bravo fantino dell'Onda passò la Torre a forza di nerbo, e prima si mantenne fino a vincita di Palio lasciando dietro a sé la Torre, la Tartuca, l'Oca, la Lupa, il Nicchio, e l'Unicorno, e la Giraffa, poiché caduto alla prima girata il cavallo del Bruco alla voltata del Casato inciampò e cadde ugualmente l'altro della Chiocciola.
Un rinforzo di ottanta regi gendarmi, e 90 regi veliti contribuì al mantenimento dell'ordine, di maniera che non nacquero inconvenienti di sorte alcuna.