Questo Palio fu corso con ventidue Contrade, in questo anno fu ordinato che per avvenire la Contrada vincitrice andasse subito con Cavallo e Fantino, unitamente alle Contrade ad essa aggregate, tutte con Bandiere spiegate, dentro la Chiesa di Provenzano a cantare il Tedeum, e che il Fantino vincitore potesse questuare a suo favore, e ciò si pratica ancora, fu ordinato ancora in quest'anno che tutte le Contrade si adunassero nel Prato di S. Agostino, e di li venissero in Piazza una dietro l'altra in regola, a seconda della sorte toccatagli nell'Estrazione seguita, quest'anno parimente fu il primo Drappellone coll'Immagine della S.S.ma Vergine di Provenzano, e le tre armi gentilizie dei SS.ri della Festa, e fu fissato che il primo fosse di 60 Tolleri, che i Fantini corressero sul Cavallo alla bisdossa.
Lo storico Alberto Comucci nel suo manoscritto «Palio dal 1656 al 1864» riporta che nella Cronaca di Guido Gagliardi il fantino vincitore del Palio cominciò nell'anno 1662 la questua per la città, mentre nella Cronistoria che si conserva nella Contrada di Valdimontone, a carte 105, si legge che col 1665 la Contrada vincitrice diede inizio alla raccolta delle mance tra i propri abitanti e geniali (usanza cessata nel 1965 in occasione della vittoria dell'Aquila, fantino Aceto).