Tratto da "Senesi da ricordare" di Marco Falorni.
Santo.
N. forse a Firenze - m. forse ad Albano, 1089
Non c'e dubbio che il territorio senese, con i riformatori religiosi che da esso provenivano, contribuì non poco a dare un nuovo volto e una nuova credibilità al decrepito e corretto apparato della Chiesa del sec. XI.
Per quanto attiene particolarmente a Pietro, se è vero che egli nacque probabilmente a Firenze, è anche vero che la sua origine è da considerare più senese che fiorentina; con ogni probabilità, infatti, egli appartenne alla nobile famiglia degli Aldobrandeschi di Sovana, e non, come qualcuno sostiene, a quella degli Aldobrandini di Firenze, mentre invece il padre era Podestà in quest'ultima città al momento della sua nascita. Fu forse parente del grande Pontefice Gregorio VII, e fu comunque saldamente inserito nel generale moto innovatore della Riforma Gregoriana.
E' certo che Pietro fu Monaco Vallombrosano e, parlando di lui, non si può fare a meno di ricordare il fondatore dell'Ordine, S. Giovanni Gualberto, di cui fu seguace, e insieme al quale combattè tenacemente contro l'investitura simoniaca del Vescovo di Firenze Pietro Mezzabarba, difeso, tra l'altro, anche da S. Pier Damiani.
Per dimostrare la veridicità delle tesi sostenute da Giovanni Gualberto, Pietro si sottopose volontariamente ad un «Giudizio di Dio», così, nel 1068, camminò su carboni ardenti restando indenne; fu, per questo, detto «Igneo», e fu immediatamente fatto oggetto di una particolare venerazione.
Il Papa Alessandro II depose allora il Vescovo Mezzabarba, che, dando prova di ravvedimento, si ritirò in Convento, per trascorrere la restante parte della sua esistenza in preghiera e meditazione. Pietro fu poi creato Vescovo di Albano, e quindi Cardinale, ma in data incerta.
Morì nel 1089, probabilmente ad Albano, e il suo corpo fu forse tumulato a Vallombrosa. E' venerato come Santo e la sua festa ricorre l'8 febbraio.