'Ricorsa'
di martedì, 16 agosto 1701

Palio bello fatto ricorrere dall'Oca, la Tartuca ebbe il premio per la Comparsa, fu stabilito che se qualche Contrada volesse fare correre qualche Palio al pubblico si dedicasse al Glorioso S. Rocco, consistente in 40 Tolleri.

Da A. Comucci «Palio dal 1656 al 1864» ms:

- «La Contrada dell'Oca deliberò nel 3 Luglio 1701 far correre dalle Contrade nel 16 Agosto successivo nella Piazza Grande un Palio con la soprintendenza e speciale direzione del Conte Annibale Bichi ed Augusto Gori Pannilini Protettori della Contrada dell'Oca.

Venne fatta domanda a S. Altezza per la relativa autorizzazione e nel con tempo venne chiesto al Magistrato di Biccherna di procedere alla pubblicazione del Bando consueto e di comandare ai Comuni delle Masse di portare, secondo l'obbligo la terra nella Piazza.

Nell'assegnazione dei cavalli si seguì il sistema far estrarre da un fanciullo il nome della Contrada quindi il relativo Capitano doveva estrarre dall'urna il numero del cavallo.

La tratta avvenne nel seguente ordine:

Giraffa, Drago, Selva, Lupa, Pantera, Torre, Tartuca, Chiocciola, Bruco, Onda e Nicchio. Si ritirarono Civetta e Montone.

Dal Giornale Deliberazioni Memorie della Contrada dell'Oca, vol. 3° c. 113, si apprende che per eliminare il più possibile le spese, che non furono indifferenti, i popolani dell'Oca ad un'ora di notte si recarono in Piazza e si diedero con molta sollecitudine a collocare nei loro luoghi gli stecconi intorno alla Piazza.

Il Drappellone da consegnarsi alla Contrada vincitrice rimase appeso nella Cappella di S.Caterina in S. Domenico; era in stoffa bianca e verde e nella parte superiore era effigiata l'immagine della Santa e sotto le armi gentilizie delle Nobili Famiglie Piccolomini, Bichi, e Gori Pannilini Protettori dell'Oca.

In basso eravi riportata l'impresa della Contrada con il suo antico motto «clangit ad arma». Il premio da conferirsi alla Contrada che giungeva seconda consisteva in un drappellone simile.

Nel pomeriggio del 16 Agosto si adunarono le Contrade al suono di Tromba nella Piazza di S.Domenico.

Il Corteo fece il suo ingresso dal Chiasso Largo preceduto da due portatori e da sei Trombetti; scese la piaggia di S. Martino, salì il Casato compiendo così tutto il giro della Piazza.

Avvenuta la corsa, vinse la Chiocciola e seconda risultò la Tartuca. I rispettivi premi furono consegnati ai Capitani Gio. Carlo Mugnaini della Chiocciola e Gio. Antonio Santini della Tartuca.

I popolani di ambedue le Contrade accompagnati da quelli della Torre, loro confederata, si portarono alla Chiesa di Provenzano e dopo scesero in Fontebranda alla Chiesa della Contrada ricevuti con la bandiera spiegata fino a capo della Costa, cantato il Te Deum, lasciarono la sede dell'Oca accompagnati fino al luogo nel quale erano stati ricevuti».

Palio dell'Assunta, fatto ricorrere dall'Oca, vittoriosa nel Palio di luglio.

A differenza di quanto accaduto nel 1689, l'Oca non si sostituì ai Deputati della Festa che non avevano fatto correre il Palio di luglio, ma organizzò il Palio di agosto a proprie spese per festeggiare la vittoria del luglio precedente inaugurando una prassi che col tempo divenne sempre più frequente fino a quando nel 1802 il Palio di agosto fu ufficialmente istituito con spese e organizzazione a carico della comunità.

Avendo nel 2 Luglio 1701 vinto il Palio (la Contrada dell'Oca) e sembrando alla Medesima di essere in debito di far qualche dimostrazione di gioja, e benché le contingenze dei tempi, e la povertà degli abitatori non permettessero di fare grandi allegrezze, tuttavia, per essere ormai stile inveterato tra le Contrade, che quella che ottiene il Palio fa sempre qualche festa fu deliberato ricomprarsi dalla Chiesa il Palio (Perché il Camarlingo ne potesse mettere a Entrata l'importare), e con le debite licenze esporsi nuovamente alla Corsa alle Contrade della Città, esclusa totalmente questa, e tal Corsa, si faccia il dì 16. di Agosto.

Il Premio di detta Corsa consisteva in un Palio di Damasco Cremisi di due teli con suo fregio conforme costumavasi in Siena, ed alla Contrada che giungeva Seconda un altro Palio parimente di Damasco Cremisi di un solo telo.- Il Primo Premio l'ottenne la Contrada della Chiocciola, il Secondo quella della Tartuca.

In segno di allegrezza per la vittoria riportata nel luglio, la Contrada dell'Oca, ottenuta da S.A. a mezzo dei suoi Protettori Conte Annibale Bichi e Agusto Gori-Pannilini licenza, fece ricorrere il Palio, in occasione della festa d'Agosto.

Vi intervennero Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Lupa, Montone, Nicchio, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre; all'ultima ora si ritirarono Civetta e Montone.

Il Palio fu vinto dalla Chiocciola ed il secondo premio fu dato alla Tartuca.

L'Oca e la prima "ricorsa" di mezz'agosto - 1701, 16 agosto

La prima "ricorsa" di mezz'agosto si deve alla Contrada dell'Oca, che nel 1701 volle festeggiare in maniera originale la propria vittoria nella Carriera di Provenzano, proponendo alle Consorelle di correre ancora nel Campo.

Galgano Bichi, un contemporaneo, racconta che la sera del 3 luglio 1701 il Consiglio Generale di Fontebranda, considerando inopportuno e pericoloso fare fuochi artificiali nel rione (ed essendo evidente che per la Contrada era impossibile organizzare una carriera nel proprio territorio a causa della conformazione delle strade, tutte in forte pendenza), decise di rendere più universale il trattenimento con un Palio alla tonda, proponendo come data il 16 agosto.

Gli altri giorni, infatti, erano impegnati con le secolari cerimonie e manifestazioni dell'Assunta: il 14 agosto vi era la processione per l'offerta del cero votivo in Duomo e il giorno 15 la carriera "alla lunga" coi barberi.

Dettero la loro adesione alla "ricorsa" voluta dall'Oca undici Contrade. La tratta ebbe luogo al Prato di S. Domenico (e non, come di consueto, fuori della Porta di Ca mollia). Lo stesso luogo fu scelto per il ritrovo delle comparse prima del Palio.

La Contrada dell'Oca si astenne da correre, ma si presentò alla propria festa con un bel carro e una comparsa composta da molti figuranti a cavallo, riscuotendo il plauso generale. Anche le altre Contrade si distinsero con schiere elegantemente vestite.

Vinse la Chiocciola con il fantino chiamato Giuseppone e un cavallo morello del fornaio di S. Martino. La Tartuca giunse seconda. Furono premiate entrambe.

L'Oca aveva messo in palio due premi: il drappo di damasco rosso conquistato a luglio (che destinò alla Contrada 1ª classificata) e il paliotto di damasco rosso da essa avuto a Cetinale nel 1692 (che riservò alla 2ª classificata).

Cavallo: morello della razza del Citerni di proprietà del fornaio di S. Martino; fantino: Giuseppe ... detto "Giuseppone"; capitano: Giovanni Carlo Mugnaini o Mugniaini / Antonio Bani (?); contrade partecipanti: Bruco, Chiocciola, Drago, Giraffa, Lupa, Nicchio, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre.

Su tredici contrade iscritte, però, corsero solo in undici, in quanto la Civetta si ritirò e il Valdimontone non fu ammesso per non aver regolarizzato la propria iscrizione, pagando la tassa di noleggio del cavallo.

Stando alle memorie raccolte da Alberto Comucci (attingendo direttamente a piene mani, dalle verbalizzazioni della Contrada di Fontebranda), trascritte da Antonio Zazzeroni e citate ripetutamente da Alessandro Falassi, il drappellone, offerto dalla Contrada organizzatrice, era in stoffa bianca e verde (i colori dell'Oca), e in sostanza tripartito:

«In alto era effigiata Santa Caterina, patrona dell'Oca; nella parte centrale gli stemmi di tre famiglie di nobili protettori della Contrada - i Bichi, i Gori Pannilini, i Piccolomini, e in basso l'impresa araldica della Contrada con il suo motto latino, il Clangit ad arma di memoria capitolina»

Inoltre, apprendiamo che tale "premio" destinato alla contrada vincitrice fu esposto, «appeso», proprio nella cappella di Santa Caterina in San Domenico; aspetto, questo, più unico che raro. Tra l'altro, proprio in Piazza San Domenico avvenne sia la Tratta (assegnazione per sorte dei cavalli alle contrade iscrittesi entro il termine stabilito), il 14 agosto, che la partenza - come avremo modo di leggere - dell'ordinato corteo delle contrade partecipanti, diretto verso il Campo.

[...] Stefano Capresi, autore di una nitida ed eloquente cronaca di quanto accaduto il giorno successivo all'Assunta:

«Giunto finalmente il dì 16 Agosto, giorno di martedì disegnato p[er] la pubblica Festa, si ritrovò esposto appresso alla Cappella della nostra S[anta] Madre Caterina nella Chiesa di S[an] Domenico il palio destinato p[er] il primo, ornato con un bel drappellone di drappo bianco e verde, nella parte superiore del quale era effigiata l'immagine della Santa Serafina e sotto d'essa l'armi gentilitie delle Nobilissime Famiglie de' Piccolomini, Bichi e Gori Pannelini [sic], come denotanti la sopraintendenza dell'Ill[ustrissi]mi Sig[no]ri Protettori predetti, e finalmente in piedi era riportata l'inpresa [sic] della nostra Contrada, con il motto suo antico = Clangit ad Arma = come anco l'altro palio assegnato p[er] il secondo, ornato con drappellone simile.

Doppo il pranzo invitate le Contrade dal suono di trombe, comparvero queste nell'accennata Piazza di S[an] Domenico, ciascuna di esse ricevuta da due de' nostri abitatori, a tale effetto deputati, et introdotta nel Campo; e finalmente all'ora determinata e con il precedente comando dei Sig[no]ri Soprintendenti sopra le Mosse si inviorno p[er] la Strada della Sapienza, indi p[er] l'Arte della lana e poi dalla Corte di Mercanzia verso la pubblica Piazza le Contrade in ordinanza, secondo l'ordine della loro estratione.

Dove entrorno p[ er] la bocca del Chiasso Largo precedendo loro i palij portati da 2 pomposamente vestiti e ben montati e sostenuti da altri ornati con simili vestimenti, andando avanti sei trombetti con l'inpresa [sic] di nostra Contrada alle trombe.

All'apparire di questi furono sparati più mortaletti, che furono seguiti dal' [sic] applauso universale del popolo, concorso in copia tale in quel gran teatro, che già son scorsi molti anni che la Città nonne [sic] ha contato in sì gran n[ume]ro.

Presero la strada della Piazza verso la Cappella e giunte d'avanti [sic] al pubblico Palazzo ciascuno delli alfieri inchinò con la sua bandiera quel vecchio Senato. Indi saliti verso il Casato girorno la Piazza con riverire i Sig[no]ri Protettori, assisi in un Palco pomposamente adorno et alzatoli nella Costarella come a' Giudici della corsa // [...]»

Per celebrare la vittoria di luglio l'Oca decise di far correre alle altre Contrade un Palio in agosto e come data scelse il 16, perché il 15 c'era quello alla lunga delle feste dell'Assunta.

Si deve pertanto a questa vittoria dell'Oca la nascita della carriera d'agosto, ossia la "ricorsa". È dunque quello dell'agosto 1701 il primo Palio organizzato da una Contrada, ovviamente tramite la Biccherna, e voluto semplicemente per celebrare la vittoria del Palio di luglio, senza nessun riferimento, né dedica alla Madonna Assunta.

Oltre al riconoscimento principale per la Contrada che fosse giunta prima, l'Oca volle stabilirne uno anche per la seconda arrivata. Al Palio parteciparono dodici Contrade. Due sono le annotazioni relative ai premi negli atti di questa carriera. La prima in data 23 luglio riferita all'Oca: "ha deliberato far correre nella pubblica Piazza dall'altre Contrade un Palio, che doverà conseguire il primo, et altro che doverà conseguire il secondo per premio del corso" e la seconda il 16 agosto con una ulteriore precisazione: "che però dalli suddetti Signori Giudici fu ordenato darsi alla prima il Palio, et alla 2.da il Premio conforme all'ordine". In quel Palio giunsero prima la Chiocciola e seconda la Tartuca. La "ricorsa", voluta dalla Contrada che aveva vinto a luglio, sarebbe diventata in breve una consuetudine.

È tramandato che l'Oca abbia anche predisposto come "memoria" dell'evento un drappo di stoffa bianca e verde (i colori della Contrada) con l'effige di Santa Caterina nella parte superiore e sotto le armi gentilizie delle famiglie protettrici Piccolomini, Bichi e Gori Pannilini, a somiglianza del drappo dipinto in uso per il Palio di luglio, seguite dall'araldica della Contrada. L'Oca in realtà rimise in palio il damasco fiorentino rosso vinto da poco come premio per il primo arrivato e per il secondo un altro damasco rosso che aveva vinto in un palio corso al Cetinale, ma l'ipotesi che alla Chiocciola sia stato donato anche un drappo dipinto (non conservato) ha recentemente trovato importanti conferme, avvalorate anche dal successivo Palio d'agosto del 1703.