Tratto da "Senesi da ricordare" di Marco Falorni.
Pittore e incisore.
N. Barontoli, presso Siena, 1563 - m. Siena, 26/10/1610
Nacque nel contado di Siena da famiglia modesta; la madre. rimasta vedova, si risposò nel 1567 o 1568 con Arcangelo Salimbeni, per cui Francesco divenne anche fratello uterino di Ventura Salimbeni.
Il padre fu il suo primo maestro, ma egli, oltre che a Siena, studiò anche a Roma, a Bologna (dove fu allievo di B. Passarotti) e a Firenze. La sua maturità artistica lo vide accostarsi sempre più fedelmente alla maniera del Barocci, ma i raffinati effetti luministici ricordano soprattutto l'arte dell'originale predecessore senese Domenico Beccafumi.
Ebbe vita breve ma laboriosissima, e piena di successi e di importanti amicizie, tra cui quella del Cardinale Federigo Borromeo, a cui fece conoscere la famosa penitente senese Caterina Vannini.
La sua pittura rosea e sfumata piacque assai, per la delicata armonia delle tinte e per il tenue sentimento religioso che vi traspariva. Il Vanni fu infatti uomo religiosissimo, e massimo rappresentante dello spirito della Controriforma nell'ambiente pittorico senese.
La sua produzione artistica fu eccezionalmente copiosa; oltre che una grande quantità di opere in Siena e nei dintorni, lasciò lavori anche a Pisa, Pistoia, Lucca. Roma, Genova, ecc. Fu attivo anche all'estero (Lione, Monaco. Salisburgo, Madrid, ecc.), contribuendo così a perpetuare la diffusione della scuola senese in luoghi lontani.
Nel 1609 il Vanni venne aggregato alla nobiltà senese; morì l'anno successivo e fu sepolto nella Chiesa di S. Giorgio in Siena. La sua opera forse principale è la « Madonna della Concezione», nella Collegiata di Montalcino; da ricordare anche l'olio su tela della «Annunciazione» nella Compagnia della SS. Annunziata a Torrita di Siena (1600 circa), e l'olio su tela della «Fuga in Egitto» nella Chiesa di S. Quirico a Siena (dopo il 1600).