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Novellette di San Bernardino

Tratte da: G. Carabba editore - Lanciano, stampa 1916

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Esempi e detti morali

Contro le vanità donnesche (IV)

Vuoi tu ch'io t'insegni a cognoscere chi è atta a far bene e ha qualche poco di sentimento? Attende: a tre cose le cognoscerai: prima, al ridare, al mostrare de' denti. Quando tu vedi una che abbi il costume di ridare alla squaternata, che ella apre la bocca, e mostrati tutti i denti, di' sicuramente che colui o colei sia pazza. Anco si cognoscono allo andare, chè vanno a capo alto, sai, alla sbalestrata. Anco tel dimostra el vestimento che si porta. Se tu vedi uno o una con questi grilli o co le frapole e co le trappole, pensa che cosí le grilla il capo, come di fuore el dimostrano ne la portatura. E come tu vedi le pazie ne' vestimenti di fuore, cosí pensa che sta dentro nel cuore tutto pieno di chicchirichí. Hai mai vedute di queste donne che hanno il capo grosso? Come tu vedi la civetta, cosí so' loro: portano i capi a civette. A che è buona la civetta? È buona a ucellare proprio di questo tempo a' beccamori, che si pigliano ora. Cosí fanno queste che portano il capo grosso a civetta: elleno ucellano i giovani. Tu sai che quando tu poni la civetta in su la macchia, tutti li ucellini se le pongono d'intorno a mirarla, e ella mira loro, e non s'aveggono che rimangono presi e impaniati. Cosí, cosí fanno proprio questi giovanetti: eglino vanno d'intorno a queste giovane che hanno il capo cosí grosso. Va d'intorno, va d'intorno, e infine rimane impaniato a la pania de la tua libidine.

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