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Rime di Cecco Angiolieri

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XCIII - Sed i' avesse mille lingue in bocca

Sed i' avesse mille lingue in bocca,
e fosser tutte d'andànic'o acciaio,
e 'l predicar del buon frate Pagliaio,
non potre' fare sì, ch'un fil di rocca


potesse aver da que' che viver locca
più, che non fa l'osorrieri 'l danaio;
e quegli è 'l cavalier ch'è sanza vaio,
ciò è 'l gaudente, cu' febbre non tocca!


Ché la Morte paur'ha di morire;
e s'ella intrasse in lui, i' son sicuro
ch'ella morrebb'e lu' farìa guarire;


ch'egli ha su' cuoio sì 'nferigno e duro,
che chi per torre al ciel volesse gire,
in lui fondar si converrebbe il muro.

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