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Rime di Cecco Angiolieri

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XLIX - Qualunque giorno non veggio 'l mi' amore

Qualunque giorno non veggio 'l mi' amore,
la notte come serpe mi travollo
e sì mi giro, che paio un bigollo,
tanta è la pena che sente 'l meo core.


Parmi la notte ben cento mili'ore,
dicendo: - Dio, sarà ma' dì, vedrollo?:
e tanto piango, che tutto m'immollo,
ch'alcuna cosa m'alleggia 'l dolore.


Ed i' ne son da lei cosi cangiato,
che 'n una ched e' giungo 'n sua contrada
sì mi fa dir ch'i' vi son troppo stato


e ched i' voli, sì tosto men vada,
però ch'ell'ha 'l su' amor a tal donato,
che per un mille più di me li aggrada.

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