Palio di Provenzano
di domenica, 2 luglio 1820

Bella mossa, e bellissimo palio, il Nicchio scappò primo, poi Montone e Lupa, che scambievolmente furon primi, come anche l'Oca, ed all'ultima girata entrò primo il Montone, poi la Lupa ma quasi a vincita di Palio fu raggiunta dal Nicchio ma vinse la Lupa.

La corsa fu bella e divertente.

Una buona mossa data dal signor marchese Nerli produsse il buon effetto, che vi fu molta gara, tra il Valdimontone, Nicchio, Lupa e per poco il Bruco.

Non vi furono cadute, ma vi corsero delle nerbate. La Lupa fu vincitrice e passò avanti vicino al termine.

A dì due luglio. Vinse il Palio la Contrada della Lupa correndo Matteo Brandani detto Brandino Maggiore nel cavallo bajo di Giovanni Soldatini.

La mossa fu data dal signor marchese cav. Ferdinando Nerli, e riuscì bellissima. Scapparono tutti insieme dal canape e il Bruco, il Montone, il Nicchio, e la Lupa furono primi a vicenda.

Il Palio fu contrastato fino all'ultimo momento quando, il Nicchio avendo trattenuto il Montone, la Lupa colto il contrattempo passò avanti, e vinse di un cavallo staccato.

Le Contrade che corsero furono le seguenti: Civetta - Lupa - Bruco - Istrice - Montone - Nicchio - Tartuca - Oca - Chiocciola - Giraffa.

Nel 1820 si emanano precise disposizioni per quelle contrade che intendano organizzare i palii: la contrada promotrice deve chiedere il permesso, presentare un garante del corretto e tranquillo svolgimento della festa, farsi carico del pagamento di un plotone di dieci dragoni che garantiscano l'ordine pubblico, far interrare a proprie spese il percorso di gara, impegnarsi a risarcire il proprietario qualora un cavallo si infortuni. Non è un caso che questo tipo di corse si rarefaccia progressivamente e, alla fine, scompaia definitivamente.